Politica

La Madonnina e i diritti gay: Sala gioca su due tavoli

Non sembra proprio una mossa elettorale. E non perché le amministrative relative al Comune di Milano siano lontanissime (manca solo un anno), ma perché il suo elettorato, com'era prevedibile, non ha gradito per nulla

La Madonnina e i diritti gay: Sala gioca su due tavoli

N on sembra proprio una mossa elettorale. E non perché le amministrative relative al Comune di Milano siano lontanissime (manca solo un anno), ma perché il suo elettorato, com'era prevedibile, non ha gradito per nulla. Sto parlando di Giuseppe Sala detto Beppe che, ieri, è salito in cima al Duomo per rivolgersi alla Madonnina con una preghiera che il Corriere si è affrettato a definire «laica», giusto per depotenziarla un po'. Ma l'aggettivo è sbagliato: si può pregare laicamente un dio indistinto, un idolo privato, un'entità puramente spirituale, mentre la Madonna è la madre del fondatore della Chiesa e, dunque, chi si rivolge a lei pronuncia sempre, a prescindere dalle buone o cattive motivazioni, una preghiera religiosa, anzi confessionale. Una preghiera cristiana, per la precisione. Detto questo, i quattro minuti di comunicato letto fra le guglie gotiche e le ventate altrettanto nordiche, mi hanno colpito. Non per il tono, piuttosto impersonale (la situazione richiedeva maggior pathos), bensì per le parole: «Siamo qui il giorno prima del primo ritorno a una nuova normalità, per ricordare chi non c'è più...».

Qui si capisce subito che è una cosa seria, perché la morte è la cosa più seria che c'è. Il sindaco continua, parlando della «voglia di ricominciare e costruire il futuro nostro e dei nostri figli a partire da queste guglie». Accidenti, ma questo clericalone è un omonimo o è lo stesso Sala che pochi minuti prima aveva twittato a sostegno della Giornata contro l'Omofobia, ossia a favore di quella pratica che San Pietro nella Bibbia considera esempio di empietà? Verso la fine del video il sindaco si rivolge direttamente alla Madonnina e conclude perfino un po' ispirato: «Tu non farci mai mancare il tuo sguardo». A questo punto il suo elettorato rosso-arcobaleno si è scatenato sui social per paragonarlo all'orribile Salvini che, proprio in piazza del Duomo, osò baciare un rosario.

Io invece voglio essere ottimista (perché oggi se non sei ottimista torni a fare la muffa sul divano), mettere da parte dettagli e dubbi per lodare, chi l'avrebbe mai detto, Giuseppe Sala devoto Mariano.

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