Messina, ex giudice in manette: così pilotava le sentenze

Arrestato l'ex giudice del Cga a Messina, Giuseppe Mineo: avrebbe pilotato sentenze per favorire legali

Messina, ex giudice in manette: così pilotava le sentenze

C'è puer un ex giudice del Consiglio di giustizia amministrativa siciliana - che Matteo Renzi voleva al Consiglio di Stato - tra gli arresti per corruzione scattati oggi a Messina.

La Guardia di Finanza ha infatti messo le manette alla toga, Giuseppe Mineo, e a Alessandro Ferraro, stretto collaboratore dei legali Piero Amara e Giuseppe Calafiore. Quest'ultimo - secondo l'accusa - si sarebbe adoperato affinché le imprese "Open Land Srl" e "Am Group Srl", controllate dai costruttori Frontino, fossero favorite nei ricorsi che avevano intentato contro il Comune e la Sovrintendenza di Siracusa.

In particolare, l'ex giudice si sarebbe interessato in cambio di favori affinché il danno chiesto dall'impresa a Comune e Sovrintendenza fosse sovrastimato e agli avvocati Amara e Calafiore venissero erogati 115mila euro.

Secondo gli accertamenti, la somma è stata versata da una delle tante società riconducibili ai legali su un conto maltese intestato a Ferraro e, da questi, successivamente trasmessa a Giuseppe Drago (ex Presidente della Regione Siciliana e deputato nazionale, deceduto nel 2016 ed, all'epoca dei fatti, legato a Mineo da rapporti di stretta amicizia)

La vicenda è legata alla operazione "Sistema Siracusa", che a febbraio ha portato all'arresto di 13 persone componenti di un "comitato di affari" capace di condizionare il buon andamento della gestione della giustizia nella provincia aretusea.

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