Cronache

Microspie nel confessionale. E in paese scoppia l'inferno

Microspie nel confessionale. E in paese scoppia l'inferno

Se la verità può costare cara, allora un pettegolezzo non ha prezzo. Specie se sussurrato all'amico nella piazza del paese, magari davanti a un bicchiere di negroamaro. Ma il guaio dei segreti è che non stanno bene da soli, cercano sempre qualcun altro a cui aggrapparsi, e di bocca in bocca si moltiplicano fino a diventare leggende. Non metropolitane, in questo caso, perché quello che raccontiamo è accaduto a Nardò, centro di trentamila abitanti in provincia di Lecce. Una vicenda che sembra un remake di una pellicola in bianco e nero, passioni e sotterfugi che il grande De André avrebbe saputo mettere in rime e accordi. Come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, nel cuore del Salento da tempo succedeva un fenomeno strano: fatti e particolari che per loro natura dovevano restare riservati, custoditi nello scrigno della privacy se non dell'anima, nel giro di pochi giorni erano invece di pubblico dominio. I malcapitati protagonisti di aneddoti, episodi e soprattutto peccati, non se ne davano pace. Circondati dalle occhiatacce o dai sorrisini di vicini di casa e conoscenti. Un giallo popolare, insomma. Poteva trattarsi di un sofisticato quanto inedito attacco hacker, oppure un'improbabile dote telepatica sviluppata improvvisamente dalla gente del posto. In questa faccenda così strana, però, solo una cosa tornava: i più colpiti dalla fuga in massa di notizie personali erano i frequentatori della chiesa di San Domenico. Dio solo sa quanti scheletri nell'armadio può avere ognuno di noi. Senza tirare in ballo Belzebù, il problema è che qui a sapere proprio tutto nei dettagli non era soltanto l'Altissimo. Così, i fedeli delle confraternite di San Luigi e delle Rosariane per venire a capo della questione hanno escogitato un piano alla Fruttero&Lucentini. Un giorno hanno cominciato a parlare in chiesa, a voce più alta del solito, di una storia talmente falsa e inverosimile riguardo a un concittadino insospettabile, che sarebbe stato impossibile non accorgersene se fosse uscita da quelle sacre stanze. Ed ecco che la fake news, diremmo oggi, è diventata l'argomento più chiacchierato del paese, virale nelle chat di Whatsapp... Il passo successivo è stato arruolare un investigatore privato, che ha scoperto ben due microspie. Una era nascosta nella cassetta delle offerte, l'altra in un vecchio mobile. Entrambe pericolosamente vicine al confessionale, quindi dentro i segreti più intimi dei fedeli.

Adesso per risalire allo/agli «spioni» indagano i carabinieri e la Procura, sebbene il materiale sequestrato pare non sia roba da 007, ma «cinesate» da pochi euro alla portata di chiunque. A Nardò non hanno ancora smesso di arrovellarsi, perché dal mistero dei segreti svelati sono piombati nella certezza del sospetto.

Questo sì che è un peccato.

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