Cronache

Migranti, ogni giorno in Italia ne arrivano 250

Dati Ismu: con 24.250 migranti, il numero di arrivi nei primi tre mesi del 2017 è aumentato del 30% in Italia. Le tre nazionalità prevalenti sono Bangladesh, Nigeria e Guinea. Vediamo come sono sistemati e dove vorrebbero andare a vivere

Migranti, ogni giorno in Italia ne arrivano 250

I numeri spesso dicono molto più delle parole. Ogni giorno sulle nostre coste sbarcano circa 250 migranti, equivalenti a cinque pullman turistici pieni zeppi. Dall'inizio dell'anno fino al 5 aprile, infatti, secondo i dati diffusi dalla Fondazione Ismu sono arrivate oltre 24mila persone. Colpisce anche il numero di minori non accompagnati, 2.293 minori non accompagnati (il 9,5%). L'aumento è considerevole rispetto all'anno scorso: +30%. Solo a marzo, del resto, si sono registrati 10mila sbarchi. Molti meno gli arrivi sulle isole Greche, con 4mila sbarcati (l'accordo dell'Ue con la Turchia ha prodotto i suoi frutti). Ancora meno in Spagna, con 1.500 arrivi in tre mesi. Nel complesso in Europa nei primi mesi del 2017 attraverso il Mediterraneo sono arrivati oltre 30mila migranti. Ma da dove arrivano? Quelli che giungono in Italia vengono soprattutto da tre Paesi: Nigeria, Guinea e Bangladesh.

Nel 2016 il nostro Paese aveva già fatto registrare un record degli ultimi venti anni, con oltre 123mila arrivi (10mila ogni mese), il 47% in più rispetto al 2015. Nel 2016 le Commissioni Territoriali hanno esaminato oltre 90mila domande di asilo: per il 60% dei casi è stato negato. L'anno prima, nel 2015, il rifiuto dell'asilo si era fermato al 39%.

Ma la ricollocazione dei migranti, decisa dai Paesi Ue dopo un numero infinito di summit e vertici di emergenza, funziona? Vediamo cosa dicono i numeri: al 30 marzo ne sono stati ricollocati 16.025, di cui 4.746 dall’Italia (su un totale di 34.953 previsti) e 11.279 dalla Grecia (su 63.302 previsti per settembre 2017). Come si può facilmente intuire la ridistribuzione è davvero minima. Gli accordi parlano di solidarietà condivisa, i fatti dimostrano che sono solo chiacchiere.

Come reagisce il "sistema Italia" davanti al forte impatto del flusso migratorio? Al 5 aprile in Italia risultavano presenti più di 176.470 migranti. Il 78% di loro si trova in strutture di accoglienza temporanee, il 13,5 % nei centri del sistema Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), il restante 8% negli hotspot e centri di prima accoglienza nelle regioni di sbarco.

Dove vogliono (o vorrebbero) andare i migranti? Su un totale di 1.204.300 domande di asilo nel 2016, boom di richieste per la Germania: 722mila, il 63% in più rispetto al 2015. In Italia le richieste (per la prima volta) sono state oltre 121mila, + 46% rispetto al 2015.

Un altro dato che colpisce molto è quello relativo alle vittime nel Mediterraneo. Da inizio anno fino al 4 aprile hanno perso la vita 663 migranti, sette al giorno. Prevalentemente si muore in mare nella rotta tra la Libia e l'Italia (602 vittime).

Frontex: a marzo 10800 arrivi

L'agenzia per la gestione delle frontiere esterne dell'Unione europea (Frontex) rileva che a marzo in Italia sono arrivati 10.800 migranti, con un aumento di oltre un quinto rispetto a febbraio. A livello europeo, secondo l’agenzia, c’è stato un aumento del 10% su base mensile, ma un calo del 70% degli ingressi illegali su base annua.

Emergenza siriana

La Fondazione Ismu si sofferma anche sui siriani, ricordando che sono quasi 5milioni quelli che hanno abbandonato il proprio paese dall'inizio della guerra: due milioni e 910mila sono rifugiati in Turchia, 1.011mila in Libano, e 656mila in Giordania: secondo l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati si tratta della più grave crisi umanitaria degli ultimi 25 anni. In tutta Europa le richieste d’asilo presentate dai siriani da aprile 2011 a ottobre 2016 sono state 885mila, di cui 867mila nei paesi dell’Unione più Svizzera e Norvegia.

Solo Germania e Svezia raccolgono i due terzi delle domande di asilo presentate dai siriani.

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