Coronavirus

Il modello virtuoso del Molise: zero contagi da Pasqua

La strategia efficace del governatore Toma: tamponi mirati, isolamento rapido dei focolai, zone rosse dove si entra e si esce solo con la mascherina

Il modello virtuoso del Molise: zero contagi da Pasqua

Nella giornata di ieri sono state due le Regioni italiane che hanno fatto registrare zero nuovi contagi: stando a quanto si legge dall'ultimo bollettino diffuso dalla protezione civile, in Basilicata e in Molise non vi è stata alcuna nuova positività. Nella Regione di circa 300mila abitanti il dato positivo prosegue da Pasqua: ormai in 100 comuni su 136 non figura più un infettato dal Coronavirus. Donato Toma non può che dirsi soddisfatto: "Da noi il distanziamento sociale è naturale". Ma la guardia non va assolutamente abbassata, soprattutto in questo preciso momento: "Incrociamo le dita perché a ore avremo i risultati di oltre 200 tamponi". Anche il numero dei decessi è rimasto invariato: dal 3 marzo se ne contano 15, "tutti anziani tra gli 80 e i 96 anni".

Il governatore ha messo in atto una strategia che si sta rivelando vincente: tamponi mirati, isolamento rapido dei focolai, zone rosse dove si entra e si esce solo con la mascherina. Venne fatta subito un'indagine sulla catena dei contagi dopo la scoperta del paziente 1 che andò a sciare in Val di Fassa. "Chessò, penso al paese di Belmonte, si ammala il panettiere, sette in isolamento, panificio chiuso. La gente che fa? Resta comunque in casa, perché qui le donne all'occorrenza il pane se lo sanno fare da sole", ha aggiunto il presidente di centrodestra. Un tassello fondamentale è anche l'autodisciplina dei ragazzi: "Tra l'8 e il 9 marzo tanti studenti universitari fuori sede fecero ritorno da Milano e altri atenei del Nord. Si autodichiararono in 470 mettendosi subito in quarantena".

L'allarme della Caritas

Impossibile non menzionare il lavoro svolto dalla protezione civile regione, che garantisce la consegna della spesa e dei farmaci a domicilio agli over 65. A Bonefro (uno dei Comuni virus-free) è stato deciso di autoprodurre le mascherine, così come ha spiegato il sindaco Nicola Montagano: "Abbiamo stanziato 700 euro, comprato cotone ed elastici e 1.400 mascherine verranno cucite in casa dai volontari".

Si poteva fare meglio? A interrogarsi è Michele Pietraroia, presidente dell'associazione "Giuseppe Tedeschi" che fa parte della rete "Libera" di don Ciotti: "In fondo, a oggi, siamo solo a 2.500 tamponi in tutta la regione. Troppo pochi! Quando esplose il focolaio nella casa di riposo di Cercemaggiore, prima che morissero 5 vecchietti, mandammo una lettera al premier Conte chiedendo di far eseguire subito i tamponi ai degenti. Cinque morti che si potevano evitare...". Come riportato dal Corriere della Sera, un allarme è stato lanciato da don Franco D'Onofrio, direttore della Caritas di Campobasso, dove vengono distribuiti 40 pasti al giorno e 50 pacchi di viveri alla settimana: "Molte famiglie hanno perso il lavoro. Ma noi molisani siamo gente tosta.

Ci sapremo riprendere".

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