Morto Arturo, l'orso più triste del mondo

L'orso polare ha vissuto per più di vent'anni nel caldo zoo argentino di Mendoza. Centinaia le petizioni per trasferirlo in riserve più fresche, mai accolte dalle autorità

Morto Arturo, l'orso più triste del mondo

"Riposa in pace, Arturo, hai finalmente finito di soffrire": questo uno dei centinaia di commenti comparsi sui social poco dopo la notizia della morte dell'orso polare più triste del mondo. Si chiamava Arturo, e ha vissuto nello zoo di Mendoza (Argentina) per più di vent'anni. Unico orso polare rimasto nel Paese, vi era stato portato all'età di 8 anni, nel 1993. Causa le alte temperature raggiunte in Argentina (anche 40 gradi) e la piccola piscina che gli avevano messo a disposizione (poco più che una gonfiabile per bambini), Arturo era sempre molto sofferente. Il suo caso aveva fatto scalpore, e i tabloid di tutto il mondo l'avevano soprannominato "l'orso più triste del mondo".

Già da molto tempo attivisti e animalisti - tra cui celebrità come Cher - cercavano di far trasferire Arturo in riserve o zoo più freschi, come l'Assiniboine Park Zoo a Winnipeg (Canada), ma le loro petizioni non sono state accolte dai responsabili dello zoo, che si difendevano dicendo che l'orso fosse troppo vecchio per poter essere spostato.

Nonostante le denunce di maltrattamenti e abusi che minacciavano di far chiudere lo zoo, Arturo si è spento poco alla volta, logorato dagli stenti e dalla solitudine - ancora più evidente dopo la morte dell'orsa Pelusa nel 2012, sua "compagna di cella".

La notizia della morte di Arturo ha letteralmente infiammato i social, che adesso chiedono che lo zoo di Mendoza venga chiuso una volta per tutte.

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