Nuova tegola per Ciancimino junior: a giudizio per calunnia

Il teste chiave del processo sulla trattativa Stato mafia ancora nei guai. L'accusa: ha infangato un agente dell'Aisi dicendo di essere stato minacciato da lui

Nuova tegola per Ciancimino junior: a giudizio per calunnia

Ormai ne ha così tanti che quasi non si riesce più a contare in quanti processi sia imputato. E per di più per un reato, la calunnia, che non è che si addica tanto al teste chiave del processo dei processi, quello sulla trattativa Stato-mafia in corso a Palermo.

Nuova tegola giudiziaria per Massimo Ciancimino, il figlio del sindaco boss di Palermo che ha fatto partire con le sue dichiarazioni il processo sulla trattativa (l’ex pm Antonio Ingroia in un libro lo definì «icona dell’antimafia») e che nello stesso processo interpreta il doppio ruolo di teste chiave e di imputato. Il nuovo processo per Ciancimino junior questa volta arriva da Bologna. La procura, infatti, ha chiesto e ottenuto il suo rinvio a giudizio per calunnia: avrebbe infangato infatti un poliziotto, accusandolo di averlo minacciato. Peccato che il poliziotto chiamato in causa non sia stato ripreso da nessuna delle telecamere di sorveglianza della sua abitazione bolognese dell’epoca. E peccato che il poliziotto si trovasse a chilometri di distanza.

La storia risale al 2009, quando Ciancimino, all’epoca a Bologna, denunciò di aver subito minacce da un uomo poi identificato nell’agente dell’Aisi Rosario Piraino. Ciancimino raccontò che il 3 luglio si era presentata a casa sua una persona, di cui aveva dato una descrizione, a minacciare lui e la famiglia. Non sapeva però che, per accertare la veridicità di altre sue denunce di minacce, erano state piazzzate davanti alla sua abitazione delle telecamere. Telecamere che non avevano registrato alcuna “visita”.

Ciancimino junior, davanti ai pm siciliani, aveva identificato l’uomo dei servizi latore della presunta minaccia. Di qui il nuovo processo per calunnia. Non è la prima volta che Massimo Ciancimino incappa in questo reato. In Sicilia è sotto processo per aver calunniato l’ex capo della Polizia Gianni De Gennaro.

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