Cronache

Omicidio Garlasco, clamorosi errori nelle indagini

Spuntano nuove sviste nelle indagini: perse le tracce di fotografie messe agli atti e di una bicicletta identica a quella sequestrata

Omicidio Garlasco, clamorosi errori nelle indagini

Emergono falle inquietanti nelle indagini portate avanti dagli inquirenti per l'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, il 13 agosto 2007. La ragazza, 26 anni, era stata ritrovata sul fondo delle scale di casa, in pigiama, con la testa fracassata da un oggetto mai identificato. A ritrovarne il corpo il fidanzato Alberto Stasi che dopo due assoluzioni sta ora venendo processato una terza volta per decisione della Cassazione. La sentenza definitiva è attesa per Natale.

Da questo nuovo processo non emergono nuove prove nei confronti dell'unico imputato. Quello che salta fuori sono i numerosi errori fatti dagli inquirenti. Come denuncia il sostituto procuratore generale Laura Barbarini è emersa la mancanza di ben 41 fotografie raccolte nei faldoni dell'indagine. Ora non si trovano più e nessuno ha chiaro dove possano essere finite. Soprattutto avrebbe costituito una prova schiacciante per l'accusa. Nella foto erano visibili i segni di graffi sugli avambracci, giustificati dal giovane per l'eccessiva esuberanza del suo cane. L'immagine sarebbe stata scattata a Stasi nelle ore successive all'omicidio, quando si era presentato in caserma per gli accertamenti di rito e già allora gli inquirenti sospettavano fosse la prova di una collutazione.

A pensarla diversamente fu il capo della caserma dei carabinieri di Garlasco che ignorò le deduzioni dei suoi sottoposti. Per una altra svista clamorosa sarà a breve processato per falsa testimonianza. In assoluta autonomia avrebbe dettato una nota di servizio in cui negava la conformità tra la bicicletta tra la bicicletta appoggiata al muro di casa Poggi all'ora del delitto e quella da donna nera della famiglia Stasi.

Proprio per la bicicletta sequestrata ci sono delle novità. Sarebbe emerso che le biciclette in possesso di Alberto fossero due, ma di una si sono perse le tracce e non è mai stata prelevata dagli investigatori per i dovuti accertamenti. La scoperta è stata possibile grazie a un controllo dei movimenti sulla carta di credito di famiglia che avrebbe portato alla luce l'acquisto da parte di Stasi di un paio di scarpe pochi giorni prima dell'omicidio.

Scarpe che non risultano tra quelle sequestrate dagli iqnuirenti durante le indagini.

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