Una Ong accusa i militari libici: "Hanno sparato contro la nave"

La Ong spagnola Proactiva Open Arms accusa la Guardia costiera libica "formata e finaziata dall'Ue": "Ci hanno sparato addosso". Ma oggi anche loro hanno firmato il codice di condotta dell'Italia

Una Ong accusa i militari libici: "Hanno sparato contro la nave"

"Ci hanno minacciato in modo molto aggressivo arrivando a sparare in aria all'altezza delle nostre teste".

È l'accusa della Ong spagnola Proactiva Open Arms che ieri pomeriggio ha visto la sua nave Golfo Azzurro - con a bordo tre migranti libici soccorsi in mare - respinta sia dall'Italia che Malta. L'organizzazione non governativa punta il dito contro una motovedetta di Tripoli, accusando "i guardiacoste libici finanziati dall'Italia e dall'Europa" di aver sparato in mare contro la loro nave. "La nostra barca stava a 13 miglia, fuori dalle acque libiche", sostengono, "È stato un atto deplorevole".

Gli spagnoli hanno poi aggiunto un video su Twitter: "Successo ieri alle 8:30am in acque internazionali", scrivono, "La motovedetta della Guardia Costiera libica, formata e finanziata dall'#Ue, minaccia e spara"

E, mentre prosegue il braccio di Ferro tra La Valletta e Roma su chi deve far

attraccare la Golfo Azzurro e far sbarcare i tre libici, questa mattina al Viminale anche la Proactiva Open Arms ha sottoscritto il codice di condotta per le operazioni di salvataggio dei migranti in mare.

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