È una palude Renzi si decida a farli cadere

È una palude Renzi si decida a farli cadere

Niente più della minaccia di perdere la poltrona fa cambiare idea a un politico. Non appena si è ventilata questa possibilità, infatti, Conte è passato dalla tentazione di porre lo stato d'assedio in tutto il Nord a sminuire il coronavirus come «una influenza». Ma ormai i danni sono compiuti, cosicché oggi siamo schifati persino dalla Giamaica, con gli Usa che minacciano di chiedere i voli. Un misto di machiavellismo deteriore (creo uno stato di emergenza cosi prendo più potere) e di incapacità: per l'ennesima volta viene smentita la leggenda che i tecnici e i piddini sarebbero competenti. A parte il povero Di Maio, il disastro è infatti tutto di Conte e di ministri della sinistra. Quello che si presentava come il «partito dei competenti» non poi è dimostrato molto più ferrato del più scalcagnato gruppo «populista». Piuttosto risibile è poi il tentativo di Conte di salvarsi chiedendo «unità nazionale», cioè alle forze di opposizione di smettere di essere tali. Tutte le volte che si è ricorsi a un governo di unità nazionale, si è sempre trattato di un nuovo esecutivo; un governo di unità nazionale non diventa tale solo perché l'opposizione comincia ad appoggiarlo gratis. Per tutte queste ragioni, incapacità di gestire la crisi, perdita di fiducia dei cittadini (che non c'era mai stata) e furbizie di basso conio, è chiaro che il governo Conte, con tutti i suoi ministri, si dovrebbe dimettere.

Per fare posto a cosa? L'ipotesi di un «governissimo», composto da tutte le forze politiche, se fosse un film, potremmo definirlo un porno horror demenziale. Vi immaginate infatti un Consiglio dei ministri in cui siederebbero l'uno accanto all'altro Salvini, Di Maio, Meloni, Zingaretti e Fratoianni? Tra l'altro, sarebbe il Paese a non capire e la politica a morire definitivamente, mentre per farle riprendere vita servono scelte chiare ed evidenti e soprattutto coerenza. Diverso invece se il governo fosse istituzionale (che nel linguaggio criptato significa «del presidente della Repubblica»), con ministri indipendenti, limitato al programma di gestire la crisi sanitaria, non cosi breve come Conte oggi ritiene, e soprattutto trovi soluzioni per affrontare i danni economici prodotto dal coronavirus. Con un mandato limitato nel tempo e nelle azioni, senza sbavature immigrazioniste (far entrare le navi nei giorni della epidemia è stato uno schiaffo in faccia al Paese) e in grado di portare al voto in tempi rapidi, l'ipotesi appare più percorribile e persino auspicabile.

Siccome però, al momento, Conte a tutto sembra intenzionato tranne che a dimettersi, bisogna che qualcuno faccia cadere il governo togliendoli la maggioranza, e quel qualcuno può essere solo Matteo Renzi che, secondo il governatore Fontana, «odia Conte più di ogni altra cosa».

Odio a parte, se davvero il leader di Italia viva è convinto, come tutti nel centrodestra (o almeno si spera), della pericolosità del governo Conte per la nazione, sia coerente e agisca. Probabilmente l'Italia sarebbe grata all'ex rottamatore.

Marco Gervasoni

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