Il Papa a Redipuglia per i 100 anni della Prima guerra mondiale

Il pontefice celebra la messa al sacrario dedicato alla memoria degli oltre 100mila italiani morti durante la Prima guerra mondiale

Il Papa a Redipuglia per i 100 anni della Prima guerra mondiale

Papa Francesco in Friuli Venezia Giulia in occasione del centenario dallo scoppio della Prima guerra mondiale. Bergoglio pregherà per tutte le vittime dei conflitti. Una visita breve ma molto intensa per il significato della giornata e per i messaggi di pace che il Papa intende inviare al mondo da quella terra così carica di storia e di dolore. A Fogliano di Redipuglia il Santo Padre visita il memoriale costruito nel campo di battaglia dove suo nonno prese parte ai combattimenti contro le truppe austroungariche. Nel cimitero sono tumulati 14.406 morti di cinque nazioni diverse, di cui solo 2.406 identificati.

Circa 10 mila fedeli sono presenti alla messa di Papa Francesco nel sacrario militare di Redipuglia, dedicato ai 100mila soldati italiani morti nella Grande guerra. Il Papa concelebra con i cardinali Christoph Schoeborn, arcivescovo di Vienna e Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria e con numerosi vescovi provenienti da Slovenia, Austria, Ungheria e Croazia e dalle diocesi del Friuli Venezia Giulia, e con l’arcivescovo Santo Marcianò e gli altri ordinari militari e cappellani militari. Il coro è composto da 180 militari italiani, tra soldati e marinai.

"Trovandomi qui, in questo luogo, trovo da dire soltanto: la guerra è una follia - dice il Papa durante l'omelia -. La guerra distrugge. Distrugge anche ciò che Dio ha creato di più bello: l’essere umano. La guerra stravolge tutto, anche il legame tra fratelli. La guerra è folle, il suo piano di sviluppo è la distruzione: volersi sviluppare mediante la distruzione".

"Sopra l’ingresso di questo cimitero, aleggia il motto beffardo della guerra: 'A me che importa?'. Tutte queste persone, i cui resti riposano qui, avevano i loro progetti, i loro sogni..., ma le loro vite sono state spezzate. L’umanità ha detto: 'A me che importa?'. Il Papa cita la risposta di Caino contenuta nella Bibbia. "La guerra - prosegue - non guarda in faccia a nessuno: vecchi, bambini, mamme, papà... A me che importa?".

"Anche oggi le vittime sono tante… Come è possibile questo? E' possibile perché anche oggi dietro le quinte ci sono interessi, piani geopolitici, avidità

538em;">di denaro e di potere, e c'è l'industria delle armi, che sembra essere tanto importante. E questi pianificatori del terrore, questi organizzatori dello scontro, come pure gli imprenditori delle armi, hanno scritto nel cuore: A me che importa?".

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