Cronache

Perugia, rapina in villa Fermati i killer del bancario Sono due cittadini romeni

Il 2 marzo scorso l'omicidio di Luca Rosi, dopo una rapina in villa. I due romeni farebbero parte di una banda specializzata negli assalti alle ville. Caccia al terzo complice

Perugia, rapina in villa Fermati i killer del bancario Sono due cittadini romeni

Gli investigatori ritengono che siano gli autori di alcune rapine in villa avvenute dall'inizio dell'anno a oggi, compresa quella del 2 marzo, che si concluse con l'omicidio di Luca Rosi nella villa di Ramazzano.

Per queste ragioni, i carabinieri hanno fermato a Gorizia due cittadini romeni, da anni residenti in Umbria. I due sarebbero i responsabili del tragico assalto alla villa di Ramazzano, dove il 2 marzo scorso, per difendere la compagna, venne ucciso il 38enne impiegato di banca.

Tra i fermati ci sarebbe anche l’autore della violenza sessuale ai danni di una donna di 54 anni, avvenuta sempre durante una rapina in una villa tra il 2 e il 3 febbraio scorso nella frazione di Resina di Perugia. Per questa rapina lo scorso 10 marzo i carabinieri del comando provinciale di Perugia avevano già fermato un romeno.

Per gli inquirenti i due potrebbero fare parte di un’unica banda, formata da tre elementi più un basista, quest’ultimo già fermato e arrestato 72 ore fa. Nei loro confronti, ci sono "indizi gravissimi e inconfutabili", ha spiegato il colonnello dei carabinieri, Angelo Cuneo.

La banda, dopo la rapina di Ramazzano, si era data alla fuga sfruttando nella notte un piccolo covo a pochi chilometri da Perugia. L’appartamento era abitato da una romeana, che ha fornito tutti gli elementi per l’indentificazione di due dei tre componenti della banda.

Ad inchiodare i due uomini alle rapine in villa di Bastia Umbra, Resina e Ramazzano ci sono numerosi Dna e la pistola semiautomatica rubata a Resina e utilizzata a Ramazzano per uccidere con cinque colpi Luca Rosi.

"Gli assassini di mio figlio sono bestie e andrebbero assicurati alla giustizia in posti adatti alle bestie e non alle persone", ha detto Bruno Rosi, padre di Luca, aggiungendo che "la notizia non ci rende soddisfatti perché il dolore ha il sopravvento su tutto. Però almeno non faranno altro male".

La caccia agli assassini di Rosi non è ancora conclusa però.

Infatti, secondo quanto dichiarato dai carabinieri, c’è ancora un terzo uomo ricercato per l’omicidio del bancario di Perugia.

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