Quando il rigore non visto è il peggio del calcio

Qui non si parla di arbitri. Poi arriva una giornata come quella di ieri, con cinque partite mediocri, praticamente nessun personaggio tranne uno

Quando il rigore non visto è il peggio del calcio

Qui non si parla di arbitri. Poi arriva una giornata come quella di ieri, con cinque partite mediocri, praticamente nessun personaggio tranne uno. Che è uno di quelli di cui non si dovrebbe parlare mai ovunque, e di quelli di cui qui non si parla mai davvero. Massimiliano Irrati, arbitro di Genoa-Pescara. È l'esempio di come un uomo solo, per giunta quello che dovrebbe far in modo che vada tutto liscio, riesca in compagnia dei suoi collaboratori a rovinare una partita.

Non vedere un rigore come quello che non hanno visto né lui né l'assistente, né l'addizionale (ovvero il collaboratore che sta sulla linea di fondo) ha dell'incredibile: fallo di mano di un calciatore del Pescara sulla linea di porta. Plateale, evidente, gigantesco. Era rigore, era espulsione. Poi, nel secondo tempo, ha buttato fuori due calciatori genoani, uno per fallo, uno per proteste (dopo che però aveva subito un fallo evidente). In 9 contro 11 il Genoa ha preso il gol del pareggio e a fine partita il presidente Preziosi s'è scatenato. Il che è sempre fastidioso, fino a quando non accadono fatti così, perché un errore così grave rende fisiologica la lamentela di chi viene penalizzato, mentre a noi che guardiamo e basta lascia un altro pensiero, anzi due collegati: a che servono 5 arbitri se riescono a sbagliare tutti anche su episodi così palesi? E di conseguenza: perché ci abbiamo messo tanto ad aprire alla moviola in campo? Sembra che il destino l'abbia fatto apposta a far capitare un episodio così macroscopico nell'ultima giornata prima dell'introduzione sperimentale della moviola.

Un errore è un errore, punto. Non esistono né complotti, né disegni. Non esistono voci da alzare, come ha chiesto qualcuno in settimana, né venti del Sud o del Nord, né sudditanze. Gli arbitri sbagliano a favore delle grandi per statistica. Il caso di ieri è emblematico per questo: il fatto che non fossero coinvolte Juve, Napoli, Roma, Inter e Milan lo rende di scuola e al di sopra di ogni sospetto. Lo fa vedere per quello che è, ovvero un errore appunto. Ma un errore così cambia un pezzo di stagione. E questo non si può dimenticare. Chi risarcisce il Genoa del danno subito? Nessuno.

Ballano due punti, veri o ipotetici, ma ciò che è sicuro è che a chi è stato danneggiato resta per molto tempo la sgradevole sensazione di aver subito un torto senza ragione. Ed è questo che alimenta sospetti e degenerazioni. È questo che avvelena il clima. È questo che rende il calcio ancora uno sport immaturo.

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