Cronache

Rapina in villa a Perugia Arrestato l'ultimo romeno ricercato per l'omicidio Rosi

La polizia romena ha arrestato Dorel Gheorghita, ricercato per l'omicidio del bancario perugino, avvenuto durante una rapina il 2 marzo scorso

Rapina in villa a Perugia Arrestato l'ultimo romeno ricercato per l'omicidio Rosi

Il cerchio si è chiuso. La polizia romena, in collaborazione con i carabinieri del comando provinciale di Perugia, ha arrestato Dorel Gheorghita, il romeno ricercato per l'omicidio del bancario perugino, Luca Rosi, ucciso durante una rapina in villa il 2 marzo scorso.

L’uomo era ricercato da venerdì scorso, giorno in cui il gip di Perugia Carla Giangamboni aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per lui e per gli altri due romeni arrestati alla frontiera italo-slovena. Il romeno è stato arrestato a casa della suocera, in un centro al confine tra Romania e Moldavia.

Lo scorso 16 marzo, i carabinieri avevano fermato a Gorizia due cittadini romeni, da anni residenti in Umbria. I due sarebbero i responsabili del tragico assalto alla villa di Ramazzano, dove il 2 marzo scorso, per difendere la compagna, venne ucciso il 38enne impiegato di banca. uno dei due fermati sarebbe anche l’autore della violenza sessuale ai danni di una donna di 54 anni, avvenuta sempre durante una rapina in una villa tra il 2 e il 3 febbraio scorso nella frazione di Resina di Perugia.

Per gli inquirenti i due farebbero parte di un’unica banda, formata da tre elementi più un basista, quest’ultimo già fermato e arrestato.

La banda, dopo la rapina di Ramazzano, si era data alla fuga sfruttando nella notte un piccolo covo a pochi chilometri da Perugia. L’appartamento era abitato da una romena, che ha fornito tutti gli elementi per l’indentificazione di due dei tre componenti della banda. Ad inchiodare i due uomini alle rapine in villa di Bastia Umbra, Resina e Ramazzano ci sono numerosi Dna e la pistola semiautomatica rubata a Resina e utilizzata a Ramazzano per uccidere con cinque colpi Luca Rosi.

"Gli assassini di mio figlio sono bestie e andrebbero assicurati alla giustizia in posti adatti alle bestie e non alle persone",aveva detto Bruno Rosi, padre di Luca.

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