Aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più. Ma solo se italiano. Il testo della celebre canzone potrebbe essere rivisto così, se si pensa alla storia che ci arriva da Punta Marina, frazione litoranea del Comune di Ravenna, in Emilia-Romagna.
Qui, come racconta l'edizione ravennate del Resto del Carlino, un ristoratore della famiglia Moriconi ha deciso di invitare a pranzo, nel giorno di Natale, ventitre poveri. Accuratamente scelti solo ed esclusivamente fra i connazionali.
Il titolare è consapevole, spiega, che un simile gesto potrebbe costargli delle accuse di razzismo. Ma si giustifica così: "La crisi sta producendo effetti devastanti sugli italiani delle classi più basse e della ex classe media, che non hanno strumenti a cui appellarsi per un aiuto. Non saranno mai primi nelle graduatorie delle case popolari, non hanno diarie giornaliere.."
"Voglio aiutare gli italiani che conoscono ora la stessa disperazione che ho sperimentato io quando ero ragazzo - Il razzismo è un’altra cosa: ci sono tanti italiani che soffrono e non sanno
come fare. È un fenomeno sociale."Gli italiani indigenti, sostiene Moriconi, "hanno pagato le tasse e fatto girare l'economia di questo Paese". E a chi lo accusa di razzismo ribatte: "Così si nasconde una realtà drammatica".
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