Le ricattava sessualmente: in cambio lo status da rifugiate

La persona indagata ha approfittato dello stato psicologico di queste due ragazze

Le ricattava sessualmente: in cambio lo status da rifugiate

Aveva il dovere di tutelare, assistere, seguire alcune giovani donne rifugiate in Italia. E, invece, approffittando del suo ruolo cercava di estorcere prestazioni sessuali. Ma è stato denunciato e arrestato. Un operatore di 49 anni, in servizio per conto di una cooperativa che lavora in un progetto Sprar di assistenza ai migranti, è finito in manette a Condofuri e posto ai domiciliari dai carabinieri con l’accusa di tentata violenza sessuale, tentata concussione e violenza privata nei confronti di alcune giovani ospiti del progetto. L’arresto è stato fatto dai carabinieri della compagnia di Melito Porto Salvo su disposizione della procura della repubblica di Reggio Calabria. Le indagini dei militari sono partite dalla denuncia delle giovani vittime e riguarderebbero fatti verificatisi nei mesi di febbraio e marzo scorsi. L’uomo aveva tentato di estorcere prestazioni sessuali a due giovanissime nigeriane di 22 e 23 anni promettendo loro di agevolarle nell’ottenimento dello “status” di rifugiate.

L’uomo, secondo quanto emerso dalle indagini, da novembre scorso avrebbe sottoposto le due donne a ricatto negando loro indumenti e quant’altro, di loro diritto, e facendo credere che il rilascio dello "status" di rifugiato lo avrebbero ottenuto solo dopo essersi concesse sessualmente. Dopo aver registrato alcune conversazioni inequivocabili con l’uomo, le due donne hanno denunciato tutto ai carabinieri.

"È una vicenda abbastanza scabrosa – ha detto il procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni – che nasce dalla coraggiosa denuncia di queste due persone rifugiate. La persona indagata ha approfittato dello stato psicologico di queste due ragazze. Ricattate e minacciate proprio da un operatore che avrebbe dovuto tutelarle e assisterle".

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