Cronache

Salvini: "Da ong è atto di guerra, abbiamo rischiato il morto"

Matteo Salvini esulta per l'arresto di Carola Rackete, la capitana della Sea Watch: "La nave fuorilegge ha finito di andare in giro per il Mediterraneo". E sui parlamentari Pd: "Fossi in loro mi vergognerei"

Salvini: "Da ong è atto di guerra, abbiamo rischiato il morto"

"Giustizia è fatta". Matteo Salvini esulta per l'arresto di Carola Rackete, la capitana della Sea Watch 3 in manette a Lampedusa dopo la manovra spericolata con la quale ha forzato il blocco e ha attraccato al porto di Lampedusa.

"Abbiamo chiesto l'arresto di una fuorilegge che questa notte ha anche messo in pericolo la vita delle forze dell'ordine italiane, la multa per questa ong straniera, il sequestro della nave che ha finito di andare in giro per il Mediterraneo a infrangere le leggi e la distribuzione di tutti gli immigrati in altri Paesi europei. Quindi mi sembra che giustizia sia fatta", ha detto il ministro dell'Interno al Gr1.

Poi, in una diretta Facebook, ha accusato direttamente l'ong di aver compiuto "un atto criminale, un atto di guerra" contro "uomini in divisa". E ha aggiunto che "fortunatamente nessuno si è fatto male ma si è rischiato il morto" e "un disastro".

Questa mattina il vicepremier aveva ringraziato 5 Paesi europei che hanno accettato di accogliere i 40 migranti a bordo della nave, ma ha di nuovo attaccato i Paesi bassi: "Brilla per la sua assenza e il suo vergognoso menefreghismo il governo olandese che, ripeto, ha dato una bandiera a una nave fuorilegge fregandosene poi di quello che questa nave è andata a fare in giro per il Mediterraneo", ha tuonato.

Salvini ha puntato il dito anche contro i cinque parlamentari italiani - Matteo Orfini, Graziano Delrio, Davide Faraone (Pd), Nicola Fratoianni (Sinistra italiana) e Riccardo Magi (Radicali) - che hanno passato due giorni sulla Sea Watch e che questa notte erano sul ponte mentre la Rackete "schiacciava" la motovedetta della Guardia di Finanza pur di far sbarcare i naufraghi. "Io fossi in loro e nei loro elettori mi vergognerei", ha detto il vicepremier.

Più pacato Giuseppe Conte, a Osaka per il G20: "Non voglio sostituirmi alla magistratura", ha detto il premier italiano, "Non spetta a me formulare giudizi.

A me spetta il compito di far applicare le leggi e richiamarne tutti quanti al rispetto".

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