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Se il sindaco ordina di demolire la villa dell'avversario

A Nocera Terinese (Catanzaro), il nuovo sindaco ha ordinato la demolizione della villa del suo avversario

Se il sindaco ordina di demolire la villa dell'avversario

Riceviamo e pubblichiamo:

A rettifica di quanto pubblicato dal vostro cronista Pietro Bellantoni, in data 14.06.2018 sul Giornale online, relativamente all’ordinanza di demolizione dell’abitazione di campagna dell’ex sindaco di Nocera Terinese, Fernanda Gigliotti si precisa che, la ricostruzione dei fatti è completamente falsa e fuorviante. Purtroppo dalla lettura del pezzo così pubblicato si evince che chi ha scritto non ha letto le carte. L’ordinanza di demolizione infatti porta la firma del dirigente dell’ufficio tecnico comunale Battista Mendicino, dirigente nominato dalla stessa ex sindaca e si basa sull’accertamento effettuato il 24 maggio dallo stesso Dirigente insieme al geometra Luciano Esposito ed al Vigile Urbano Fiorenzo Grandinetti. L’ordinanza di demolizione è datata 6 giugno. Il sindaco Massimo Pandolfo è stato eletto sindaco giorno 10 giugno e proclamato nella giornata successiva. E’ del tutto evidente che questi atti non sono da ricondurre alla mia sindacatura. Stupisce invece che il cronista non si sia soffermato intanto sulla notizia vera e cioè sull’abusivismo accertato. Soprattutto perchè la protagonista della vicenda ha sbandierato a pieni polmoni una legalità che lei stassa non ha praticato. E poi , fatto non meno curioso, non ha notato che, difronte ad un abuso accertato in campagna elettorale, il dirigente, insieme al commissario prefettizio Aldo Calandriello, non abbiano ritenuto opportuno dare esecuzione subito all’ordinanza. Ma abbiano atteso l’esito delle elezioni in cui, Fernanda Gigliotti era candidata a sindaco. Infine per amore di verità quello compiuto dall’ex sindaca non è un leggero abuso perchè trattasi di una civile abitazione, dichiarata come deposito per attrezzi agricoli. Il che presuppone anche l’evasione dei tributi dovuti all’ente che lei stessa amministrava. Nessuna persecuzione dunque nei confronti di nessuno ma solo scorrette strumentalizzazioni politiche che, in questo caso hanno leso fortemente l’ immagine di Massimo Pandolfo come sindaco e come cittadino.

Il primo atto del nuovo sindaco? Una ordinanza di demolizione della villa del suo avversario alle ultime elezioni. È successo a Nocera Terinese, Comune di 5mila abitanti in provincia di Catanzaro. A subire il provvedimento è stato l'ex sindaco Fernanda Gigliotti, defenestrata lo scorso gennaio dopo le dimissioni di 8 consiglieri comunali su 12, tra cui 5 della sua stessa maggioranza. Gigliotti, alle ultime Amministrative del 10 giugno, ha provato a tornare alla guida del Comune, ma la sua lista – “Il paese che vogliamo” – è stata sconfitta da quella del sindaco attualmente in carica, Massimo Pandolfo (“Unità popolare nocerese”).

Evidentemente, però, le ruggini della campagna elettorale non si saranno esaurite del tutto, se è vero come è vero che il primo atto ufficiale della nuova amministrazione è stata un'ordinanza con cui si intima a Gigliotti di «demolire a propria cura e spese le opere abusive in oggetto entro 90 giorni dalla notifica della presente».

Gli abusi edilizi vanno stroncati, certo, ma in questo caso, come specificato nella stessa ordinanza del Comune, si tratta di violazioni di pochi centimetri: da due lati di 7,30 metri anziché 7,10; da altri due di 7,95 anziché 7,80. E poi ci sarebbero le maggiori dimensioni, per circa 50 centimetri, di un porticato, la presenza di un armadio in pannelli di alluminio, grande 120x290 centimetri, e la realizzazione di un piano interrato di circa 14 metri quadri.

Forse ben poca cosa nella Calabria degli scempi edilizi che hanno sfregiato centinaia di chilometri di coste e che, nella maggior parte dei casi, non sono mai stati sanati.

A Nocera, evidentemente, il nuovo sindaco vuole cambiare registro; e la sua prima “vittima” è proprio l'ex prima cittadina, nonché sua avversaria alle ultime elezioni.

Al netto delle questioni tecniche, l'ordinanza del Comune implica anche risvolti politici di un certo peso. A spiegarli è proprio Gigliotti, secondo cui l'ordinanza, «oltre a rappresentare la “conclusione legale” di un “tentativo intimidatorio” posto in essere in campagna elettorale da alcuni noti “personaggi anonimi”, è anche discutibile e contestabile sotto il profilo sostanziale e sul piano della legittimità. Ma per difendermi dovrei fare ricorso al Tar e ciò comporterebbe la mia incompatibilità come consigliere comunale. In buona sostanza, dopo avermi fatto fuori come sindaco, vorrebbero farmi fuori anche come consigliere di minoranza».

Il riferimento di Gigliotti è ai suoi ex alleati, che avrebbero avuto un ruolo anche nella vicenda della sua casa. Le presunte opere abusive, spiega l'ex sindaco, sono state ritenute tali, «all'esito del sopralluogo eseguito in forza di una denuncia anonima», da un vigile urbano e da un geometra, i quali sono, rispettivamente, il «padre di un candidato della lista di Massimo Pandolfo, oggi consigliere di maggioranza», e lo «sponsor ufficiale della lista civetta di Rino Rocca, nonché colui il quale ha chiesto la mia testa di sindaco, ricevendola su di un piatto d'argento grazie alle dimissioni congiunte della maggioranza consiliare con la minoranza il 26 gennaio 2018. Tutti insieme, quindi, per far fuori un sindaco, la sottoscritta, forse troppo presente e vigile».

Gigliotti, tuttavia, sembra aver già deciso cosa fare: «La strategia dell’intimidazione sottile e occulta, quindi, continua perché ancora una volta sono costretta a scegliere se difendere il mio cane, la mia casa o la mia libertà. Ed io scelgo ancora una volta di difendere la mia libertà. La mia casa venite a demolirla voi, accomodatevi pure».

L'ex primo cittadino, dunque, non impugnerà l'ordinanza del Comune, benché la ritenga «abnorme e illegittima sotto diversi profili», poiché «se instaurassi un contenzioso civile o amministrativo con il comune di Nocera Terinese, diventerei incompatibile come consigliere comunale e non potrei assolvere al mandato elettorale che la cittadinanza mi ha affidato».

Ma l'abitazione di Gigliotti è l'unica a violare le norme edilizie di Nocera? È ancora lei a chiarire le cose:

«Ricordo a me stessa e a chi di dovere che la mia casa, in ordine di tempo, è l'ultima a essere destinataria di una ordinanza di demolizione. Mi precedono centinaia di ordinanze emesse e non eseguite negli ultimi venti anni».

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