Si vota a marzo E per Renzi sarà tutta salita

I numeri dei sondaggi ancora non lo dicono in modo evidente, ma l'impressione è che dopo tre anni passati in fuga solitaria, il segretario sia ora a rincorrere gli avversari

Si vota a marzo E per Renzi sarà tutta salita

Capita che un governo debole sia alla fine più saldo di quelli forti sulla carta, soprattutto se a guidarlo c'è un politico di lungo corso abituato a districarsi nel traffico politico, spesso più pericoloso di quello stradale nei giorni caldi dell'esodo. Gentiloni ieri l'altro ha perso un ministro ma poco o nulla cambia nella sua navigazione. Passerà l'estate, e scommetto anche l'autunno, a Palazzo Chigi per poi prepararsi a riconsegnare le chiavi a Mattarella alla scadenza naturale della legislatura. Si voterà a marzo, o giù di lì, sostengono i ben informati. Del resto quasi nessuno ha fretta. Non Berlusconi, che vede di nuovo crescere attorno a sé consenso e attenzione. Non buona parte della sinistra che settimana dopo settimana registra, con un certo compiacimento, decrescere il potere di Matteo Renzi e della sua corte fiorentina. E neppure Grillo, in verità, è pronto alla sfida finale.

Berlusconi, riferiscono, è tranquillo, poco appassionato alle formule pre e post elettorali (alleanze e leadership) e concentrato a costruire un programma elettorale da lui definito «rivoluzionario». Al contrario di Renzi, che nel tour estivo per lanciare il suo libro strappa (giustamente) applausi quando parla del calvario del padre vittima della bufala giudiziaria, ma non convince su tutto il resto. Non si capisce dove vuole collocare il Pd, non chiarisce la vicenda del baratto fatto con l'Europa «più immigrati in cambio di più flessibilità sui conti», lascia allibiti pure i suoi con il folle sì allo ius soli, ripete come un disco rotto i presunti successi del suo governo già smascherati dai fatti.

I numeri dei sondaggi ancora non lo dicono in modo evidente, ma l'impressione è che dopo tre anni passati in fuga solitaria, il segretario sia ora a rincorrere gli avversari, come è purtroppo capitato al Giro di Francia al nostro Aru, che pure ci aveva fatto sognare indossando per un paio di giorni la maglia gialla. Fiato corto, gambe pesanti, e proprio come il ciclista sardo, una squadra che non è in grado di aiutarlo.

Questo è il Renzi per il quale restando in tema questa estate è la salita decisiva. E fa un certo effetto vederlo arrancare su tornanti che il non più giovane Berlusconi sta affrontando viceversa in agilità. Chi l'avrebbe mai detto solo pochi mesi fa.

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