La sinistra arruola il Papa, ma lui gela i compagni sull'aborto

L'Espresso sceglie Bergoglio come simbolo dell'anti-salvinismo, ma il papa, in questi anni, si è distanziato parecchio dai valori della sinistra

La sinistra arruola il Papa, ma lui gela i compagni sull'aborto

È il papa della Chiesa cattolica, lo stesso uomo che, nel corso della giornata di ieri, si è scagliato contro l'aborto, l'eugenetica, la "cultura dello scarto" e persino le "finalità selettive" dell'amniocentesi, ma per qualcuno è un simbolo dell'anti-salvinismo. È sufficiente dare un occhio alla copertina dell'ultimo numero dell'Espresso. Certo, è il pontefice della pastorale sui migranti, quello che guarda più alle periferie economico-esistenziali del mondo che ai centri tradizionali dell'Europa cristiano-cattolica, ma almeno qualche passaggio della pastorale di Jorge Mario Bergolio sembra essere sfuggito all'universo mediatico progressista.

Partiamo da qualche semplice appunto. Forse a sinistra non hanno mai avuto modo d'ascoltare il pensiero del pontefice argentino sulla "colonizzazione ideologica", che per il Santo Padre è il frutto consequenziale di quella che viene chiamata "ideologia gender". Fose a sinistra non erano troppo attenti, quando l'ex arcivescovo di Buenos Aires ha dichiarato quanto segue - era il gennaio del 2018 - : "In seguito ai sommovimenti sociali del Sessantotto, l’interpretazione di alcuni diritti è andata progressivamente modificandosi, così da includere una molteplicità di nuovi diritti, non di rado in contrapposizione tra loro". È la medesima posizione di Joseph Ratzinger: contraria all'emersione dei "nuovi diritti" e declinata in opposizione all'avanzata del realtivismo valoriale. Magari sono finiti nel dimenticatoio pure gli attacchi scagliati da parte laicista quando, poco dopo l'elezione al soglio di Pietro, i laicisti si interessarono di quello che il cardinale "venuto dalla fine del mondo" aveva messo in campo in precedenza: dalle presunte radici peroniste al "passato di destra". Forse, ancora, non ci si ricorda delle critiche al conservatorismo geopolitico, quello che guarderebbe con troppo favore a Vladimir Putin e agli ortodossi di Mosca.

Il papa, nessun papa, è arruolabile.

La fortuna e il tempismo hanno voluto che proprio ieri Bergoglio tuonasse ancora una volta contro certe distorsioni, almeno rispetto alla dottrina cattolica, caldeggiate dai pro choice in bioetica, rendendo ancora più chiaro un concetto, quello della non arruolabilità, che dovrebbe essere scontato.

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