Cronache

Sub muore durante l'immersione: fatale l'impatto con lo scafo

Il corpo della vittima è stato trovato sul fondale a 33 metri di profondità, circa quattro miglia al largo dell'imboccatura del porto di Brindisi

Sub muore durante l'immersione: fatale l'impatto con lo scafo

Sarebbe stato l'impatto con uno scafo a provocare la morte di Leonardo Marseglia, il sub brindisino 58enne trovato privo di vita giovedì 29 agosto sul fondale a 33 metri di profondità, circa quattro miglia al largo dell'imboccatura del porto di Brindisi. Il primo ad individuarlo è stato un pescatore sportivo amico della famiglia della vittima. Alle operazioni di ricerca, iniziate intorno alle 22 di mercoledì 28 agosto, hanno partecipato decine di persone fra conoscenti, parenti, sommozzatori dei vigili del fuoco e militari della guardia costiera, con l'ausilio di un elicottero. L'immersione molto probabilmente è avvenuta dopo il tramonto e la Capitaneria sta accertando se l'uomo fosse impegnato in attività di pesca, vietata con l'autorespiratore e ad ogni modo interdetta nelle ore notturne. Il cadavere del sub è a disposizione di Livia Orlando, pm di turno del locale tribunale. Grazie ad un primo esame necroscopico, il medico legale ha riscontrato un trauma facciale di tipo contusivo, una emorragia nella zona degli occhi, segni di urto alla base del collo, lo schiacciamento dell'indice della mano destra e un taglio all'avambraccio destro. Quest'ultimo sarebbe stato causato dalla cima di nylon legata alla boa di segnalazione, andata in trazione dopo essere stata agganciata dalla boa di un motopesca.

Stando alle prime ipotesi formulate dagli investigatori (le indagini sono condotte dalla Capitaneria di porto al comando del capitano di vascello Giovanni Canu) Marseglia avrebbe sbattuto la faccia contro uno scafo. O quello del motopesca in uscita verso est dal porto di Brindisi a una velocità di 8,5 nodi che ha agganciato la cima di nylon, tranciandola dopo aver trascinato il sub per circa 200 metri, o quello del barchino di appoggio semi fermo dei pressi della rada e a bordo del quale di trovavano alcuni amici del 58enne. Dopo le verifiche del caso, entrambe le imbarcazioni sono state restituite ai proprietari. Sotto sequestro, invece, la bombola utilizzata dalla vittima durante l'immersione, la boa e la cima di nylon. Nei prossimi giorni il magistrato conferirà l'incarico per l'esame autoptico.

Nonostante le numerose testimonianze raccolte dalla Capitaneria, al momento non è stata disposta alcuna notifica di notizie di reato.

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