Terremoto Ischia, l'esperto: "7000 condoni chiesti in 30 anni"

L'esperto: " Solo per il Comune di Ischia sono state presentate 7.235 domande di condono in 30 anni, 4.408 delle quali risultavano ancora da evadere"

Terremoto Ischia, l'esperto: "7000 condoni chiesti in 30 anni"

"In Italia si muore per un terremoto che in altre parti del mondo non desterebbe la minima preoccupazione. È l’impietosa considerazione da fare dopo quanto accaduto a Ischia, dove un sisma con una magnitudo decisamente contenuta ha prodotto vittime, feriti, crolli, panico". A fare un'analisi così dura di quanto accaduto sull'isola campana è l'ingegnere Sandro Simoncini, docente di Urbanistica e Legislazione Ambientale all'università La Sapienza. L'esperto di fatto spiega qual è la vera ragione dietro i crollli e i danni ad Ischia: "Al netto delle peculiarità geologiche di quel territorio, che rendono il sottosuolo particolarmente fragile, non si può non rimarcare come l’isola nel corso dei decenni sia stata sottoposta a una sistematica speculazione edilizia: si è costruito anche là dove leggi e buon senso non lo avrebbero permesso e, in molti casi, lo si è fatto di fretta, utilizzando materiali e tecniche di scarsa qualità e senza prevedere alcun accorgimento antisismico nonostante i numerosi precedenti, almeno uno dei quali entrato nell’immaginario collettivo".

Poi l'ingegnere parla anche dell'abusivismo che di fatto sarebbe nettamente presente sull'isola: "La vocazione turistica dell’isola ha amplificato i classici fenomeni di abusivismo che caratterizzano da sempre il nostro Paese: allo spontaneismo edilizio fatto di prime e seconde case, si è aggiunto quello altamente impattante della ricettività alberghiera, enogastronomica e ricreativa, che ha comportato una cementificazione abnorme del suolo. Solo per il Comune di Ischia sono state presentate 7.235 domande di condono in 30 anni, 4.

408 delle quali risultavano ancora da evadere ad aprile dello scorso anno: molte di queste si riferiscono ad abusi che non possono essere sanati e che quindi, qualora le istanze fossero esaminate, sfocerebbero in ordinanze di demolizione. Senza dimenticare - prosegue Simoncini - che ciò significa anche che migliaia di edifici sono sprovvisti dell’agibilità e delle altre certificazioni".

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