Trattare le varici è possibile con il laser e in ambulatorio

Oggi si può agire non solo su piccoli gruppi di capillari, ma anche sull'intera vena safena. Le soluzioni vanno comunque disegnate su misura per ogni paziente

Trattare le varici è possibile con il laser e in ambulatorio

Le nostre mamme avevano l'incubo delle cosiddette «vene varicose» che, più che per un problema estetico, rappresentavano un disturbo di difficile convivenza. I tempi sono cambiati, ma il problema delle varici è sicuramente tra i disturbi circolatori più comuni nelle donne di età compresa tra i 25 e i 60 anni. L'insufficienza venosa superficiale è la definizione di una vera patologia del sistema venoso che, manifestandosi con un ingrossamento delle vene che disegnano sulle gambe percorsi tortuosi e in rilievo, è spesso accompagnato da gonfiore, senso di pesantezza e prurito e, nelle nelle fasi avanzate, da colorito scuro della pelle e ulcere. Attualmente, le terapie per la cura di questo fastidioso problema sono numerose e all'avanguardia, grazie al progresso della ricerca e all'innalzamento degli standard imposti dalle istituzioni. Nel corso degli anni, infatti, la cura e la terapia dell'insufficienza venosa superficiale delle varici e dei loro inestetismi si sono evolute, rendendo il trattamento sempre più rapido, più preciso e meno invasivo. Basti pensare che, sino a circa 20 anni fa, il trattamento di una varice degli arti inferiori avveniva in regime di ricovero ordinario di almeno una settimana, anche a causa della mancanza di tecniche di anestesia locali. I tempi di recupero per il paziente erano, quindi, inevitabilmente lunghi.

Il dottor Antonio Raucci, specialista in chirurgia vascolare di Hospitadella, ci aiuta a capire quali importanti cambiamenti abbiano migliorato le tecniche di cura delle varici. «Oggi esiste ed è molto diffuso il concetto della day surgery. Il paziente si ricovera, è trattato e viene dimesso nella stessa giornata. Più recente, è il trattamento ambulatoriale che, a differenza dal precedente, non prevede nessun tipo di ricovero. Questo è particolarmente diffuso in America e nei Paesi anglosassoni, grazie all'avanguardia delle strutture che lo consentono».

Un'altra importante novità è costituita dal trattamento della vena safena con procedure mininvasive di laserterapia. «Il trattamento laser delle varici può essere eseguito in regime ambulatoriale - spiega il dottor Raucci -. La parete venosa malata viene abrasa grazie alla radiazione laser. Il tutto è indolore, in quanto avviene in anestesia locale, e poco invasivo. Basta, infatti, una puntura percutanea o un piccolo taglio».

La novità più recente nelle procedure terapeutiche in flebologia riguarda l'utilizzo della «transilluminazione obliqua percutanea», una vera rivoluzione, soprattutto per la flebologia estetica. L'utilizzo di un piccolo generatore di luce fredda permette di visualizzare in modo chiaro i reticoli venosi sottocutanei e le vene nutrici nel corso di un trattamento laser o scleroterapico. Questo rende il trattamento più preciso ed efficace, assicurando risultati soddisfacenti. Profondi cambiamenti, infine, hanno coinvolto anche la scleroterapia, una tecnica che comporta la chiusura di un tratto venoso o di un gruppo di capillari attraverso piccole iniezioni.

Oggi è possibile trattare, con questa tecnica, non solo piccoli gruppi di capillari, ma anche l'intera vena safena, permettendo di ottenere buoni risultati anche in pazienti che non si vogliono sottoporre all'intervento chirurgico. «Il panorama di tecniche disponibili per il trattamento delle varici è ampio e all'avanguardia - conclude il dottor Raucci -.

Va ricordato, tuttavia, che non esiste un trattamento migliore in assoluto, ma la soluzione va disegnata su misura per ogni paziente. Il consiglio, quindi, è quello di affidarsi ai consigli del proprio specialista». Per saperne di più: www.hospitadella.it oppure il n. 800589004.

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