Sono le quattro del mattino a Trento, nella notte fra sabato e domenica. Nella centrale piazza Santa Maria un gruppo di ragazzi nordafricani stanno facendo un gran baccano, tanto da spingere i residenti a chiamare le forze dell'ordine.
Intervengono due volanti della squadra della locale questura, procedendo all'identificazione dei presenti. Nonostante un breve alterco fra poliziotti e immigrati le procedure si sarebbero svolte senza problemi, fino a che uno dei giovani - il tunisino Charfeddine Beni Sahed, classe 1991 - non ha tentato la fuga.
Subito rincorso e fermato da uno degli agenti, il ragazzo è stato portato nell'auto della polizia nonostante i tentativi di divincolarsi con calci e pugni. Ma a questo punto, racconta il giornale locale Il Trentino, è scoppiato il caos.
Una dozzina di maghrebini si sono scagliati contro le pattuglie della polizia, nel disperato tentativo di liberare il proprio compagno. Gli agenti sono stati colpiti con calci e pugni e uno degli uomini è stato ferito a un braccio dal lancio di una lattina di Coca Cola.
Agli agenti non è rimasto altro che allontanarsi in fretta e furia dal luogo della rissa, arrestando solamente il giovane che già si trovava in macchina. Una volta giunti in questura, la scoperta: il tunisino fermato, che nel frattempo aveva fornito generalità false e aveva minacciato gli uomini delle forze dell'ordine, aveva un lunga serie di condanne per spaccio e violazione delle norme sull'immigrazione.
Processato ieri mattina per direttissima di fronte al tribunale di Trento, dovrà scontare cinque anni, due mesi e trentanove giorni di reclusione.
Le accuse, oltre a quelle già pendenti, sono quelle di resistenza e minacce a pubblico ufficiale, falsa dichiarazione e ricettazione. Addosso gli sono infatti anche stati trovati alcuni oggetti di cui non ha saputo spiegare la provenienza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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