Cronache

Trieste, evade dai domiciliari. Poi lo stupro choc su due turiste

Il giovane era evaso per poter festeggiare il proprio compleanno con un gruppo di amici

Trieste, evade dai domiciliari. Poi lo stupro choc su due turiste

Dopo aver violato il regime di detenzione domiciliare a cui era sottoposto, si è reso responsabile del reato di violenza sessuale ai danni di due turiste straniere che si trovavano in vacanza a Trieste. Protagonista in negativo della vicenda, come riferito da "Il Piccolo", è tale R.A., 28enne di nazionalità slovena.

Stando a quanto riportato dalla stampa locale, le due turiste, entrambe ventenni, avevano incontrato e conosciuto il ragazzo nelle vie del centro di Trieste durante il tardo pomeriggio dello scorso venerdì 17 settembre. Nonostante il fatto che fosse stato condannato agli arresti domiciliari, il 28enne era evaso quel giorno per festeggiare il proprio compleanno con alcuni amici. Dopo aver scambiato quattro chiacchiere con le giovani, quest'ultimo le aveva invitate ad unirsi al gruppo. Spostatisi, per concludere la serata, a casa di R.A., i partecipanti ai festeggiamenti avevano consumato droghe ed alcolici.

Col trascorrere delle ore la comitiva si scioglie, ed a casa del serbo rimangono solo le due turiste ed un amico del proprietario di casa. Amico che si apparta con una delle ventenni, mentre R.A., rimasto da solo con l'altra, decide di approfittare di lei: dopo averla immobilizzata, il 28enne la costringe ad avere un rapporto sessuale. La vittima riesce a fuggire dall'abitazione del suo aguzzino e contatta immediatamente l'amica, spiegandole l'accaduto. Quest'ultima, con una scusa, fugge dalla casa dello sloveno il quale, tuttavia, si lancia al suo inseguimento raggiungendola all'esterno. Lo straniero cerca di bloccare anche l'amica della sua vittima, riuscendo solo a palpeggiarla nelle parti intime.

Per fortuna delle due turiste intervengono prontamente i carabinieri della Compagnia di Trieste Via Hermet, che prestano loro i primi soccorsi, affidandole poi alle cure del personale medico di un'ambulanza del 118: entrambe vengono condotte al Burlo Garofolo.

Dopo aver interrogato le vittime, gli uomini dell'Arma riescono ad identificare l'aggressore e fanno scattare le manette ai suoi polsi. Rinchiuso dietro le sbarre della casa circondariale Ernesto Mari di Trieste, lo straniero resta a disposizione dell'autorità giudiziaria.

Dovrà difendersi ora dalle accuse di evasione e violenza sessuale aggravata.

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