Coronavirus

Vicenza, positivo al coronavirus agente della polizia penitenziaria

L'uomo, un 28enne, è in coma farmacologico, ma le sue condizioni sono lievemente migliorate

Vicenza, positivo al coronavirus agente della polizia penitenziaria

È risultato positivo al coronavirus anche un agente di polizia penitenziaria di 28 anni in servizio presso la casa circondariale di Vicenza. L'uomo aveva da qualche giorno l'influenza, poi aggravatasi. Ora è stato sottoposto alla ventilazione forzata, ma le sue condizioni sono in lieve miglioramento e potrebbe tornare a respirare da solo. Il poliziotto è ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale "San Bortolo" del capoluogo veneto.

Al momento della conferma della positività, l'azienda sanitaria, la ULSS n. 8 di Vicenza, si è riunita urgentemente con il direttore ed il comandante dell'istituto di pena e ha immediatamente provveduto a trasmettere all'istituto il vademecum con le indicazioni da adottare "per la gestione dei casi asintomatici di pazienti con ili (patologie polmonari) o di contatti stretti in isolamento domiciliare". È quanto si legge in una nota del ministero della giustizia che continua "Agli operatori penitenziari è stato raccomandato di segnalare immediatamente all'unità sanitaria dell'istituto eventuali sintomi di malattia, in particolare difficoltà respiratorie e/o febbre superiore a 38 gradi: in tal caso sarà subito avvisato il servizio di igiene pubblica che provvederà ad effettuare il cosiddetto tampone presso appositi ambulatori dell'ospedale civile".

Non si rilevano, al momento, casi di sospetto contagio fra i detenuti del carcere vicentino, secondo quanto dichiarato in una nota dal dipartimento di amministrazione penitenziaria (il dap). Non è stato, inoltre, ritenuto necessario sottoporre ad isolamento sanitario il poliziotto penitenziario che condivide la stanza in caserma con l'agente contagiato, poichè quest'ultimo aveva usufruito di congedo ordinario dall'8 al 18 febbraio e il suo compagno di camera, a sua volta, dal 19. Inoltre, dall'unica notte passata insieme nello stesso locale sono già decorsi senza complicazioni i quattordici giorni previsti dalla quarantena, scaduti il 3 marzo scorso.

"Il coma farmacologico serve per aiutarlo nella respirazione. È una situazione complessa, siamo seriamente preoccupati", dice in una nota Luigi Bono, segretario provinciale di Vicenza del Sappe (il sindacato autonomo di polizia penitenziaria). Il carcere di Vicenza ospita circa quattrocento detenuti e vi lavorano duecento agenti penitenziari, come si legge sul sito del sindacato. "Riceviamo tante telefonate da colleghi preoccupati.

Chiediamo - conclude Bono - che si proceda a una verifica immediata delle condizioni sanitarie degli operatori penitenziari in servizio a Vicenza e dei detenuti presenti nella struttura".

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