Cronache

"Vivo o morto, Buonanno m***". Lo sfregio della sardina al leghista scomparso

Il post dell'attivista Lgbt: l'augurio di "Buonanno" sui social con la foto dell'ex leghista morto in un incidente stradale. La Lega: "Indecoroso"

"Vivo o morto, Buonanno m***". Lo sfregio della sardina al leghista scomparso

D’Annunzio diceva che il privilegio dei morti è quello di non morire mai più. Non solo fisicamente. Spesso, se si è più o meno famosi, il ricordo supera l'oblio. O almeno lo evita. In vita restano adulatori, parenti e detrattori. I primi due conservano l’eredità del defunto, gli ultimi la criticano. Ma tutti sanno che la morte pone un limite che non dovrebbe essere oltrepassato.

Di solito, insomma, il decesso di un politico abbassa i toni dello scontro. Di solito, ma non in questo caso. La notte di Capodanno, infatti, su Facebook è apparsa una foto di Gianluca Buonanno, il leghista morto in un incidente stradale, accompagnata da una scritta provocatoria: "Auguro Buonanno ai leghisti e un meraviglioso 2020 antifascista, antirazzista e arcobaleno a tutti gli altri". A firmare il post è Giulia Bodo, su Fb "Giulia Bridget Bodo": sorella di Federico, coordinatore di +Europa Vercelli, è presidente dell’Arcigay Rainbow Vercelli Valsesia e “prima responsabile” del gruppo AfricArcigay, che riunisce richiedenti asilo Lgbt presenti sul territorio. Le sue frasi sono il classico dito infilato in una ferita ancora aperta. I giovani leghisti parlano di "cattiveria mascherata da umanità", di "accanimento canzonatorio" inaccettabile e ingiustificabile. E anche la sorella di Buonanno, vicesindaco a Borgosesia, risponde per le rime su Facebook.

In tempi di battaglie politiche contro la violenza in rete, viene da chiedersi se ironizzare su un uomo morto in un drammatico incidente stradale sia hate speech oppure no. Giulia Bodo si definisce “sardina e a inizio dicembre invitava “tutt*” a scendere in piazza dalla parte di chi "combatte l’odio". Alla manifestazione vercellese dei pesciolini è pure salita sul palco, microfono in una mano e sardina nell’altra. Eppure, per lei giocare sul prematuro decesso di un politico, per quanto di fazione avversa, a quanto pare è normale. Sia chiaro: la critica intelligente, anche contro chi non c'è più, è lecita. Ovviamente. Ma buttarla in boutade è tutta un'altra cosa. Soprattutto se le sardine, nel loro manifesto, accusano i populisti di aver "spinto i vostri fedeli seguaci a insultare e distruggere la vita delle persone sulla rete".

Non è la prima volta che l'attivista finisce nella polemica. "Durante il ballottaggio per le Comunali di Vercelli mi augurò di morire come Buonanno”, ricorda Paolo Tiramani, deputato della Lega. L'augurio di Capodanno, aggiunge, "è una cosa indecorosa che si ripete ogni anno. Chi lo scrive deve avere qualche disturbo. Al di là del colore politico, i morti si lasciano in pace”.

Dopo le polemiche per il post (che anche il social di Zuckerberg ha nascosto perché "presenta contenuti che esprimono crudeltà e insensibilità"), la Bodo ha deciso di calcare la mano. Il primo gennaio ha pubblicato un collage di immagini di Buonanno, spiegando che "dal mio punto di vista chi è merda da vivo, da morto rimane tale". Offensivo? Non per lei, che la chiama "coerenza" e invita i detrattori ad andare "a fare la morale da un’altra parte". Per rimarcare la tesi, infine, condivide una discutibile vignetta (in teoria) satirica apparsa sulla pagina Paper Memas, che ritrae l’ex sindaco di Borgosesia e riporta l'invito di "Nonno Bassotto" a ricordarsi di "guidare con prudenza". Nessuna scusa, nessun passo indietro. E così, tra i commenti apparsi sotto i suoi post, qualcuno le ricorda un antico proverbio arabo: "Sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani credendo di aver vinto.

Ma i leoni rimangono leoni e i cani rimangono cani".

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