Cuba La Casa Bianca condanna la repressione

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, in una dichiarazione diffusa ieri sera dalla Casa Bianca, ha duramente condannato l’inasprirsi della repressione a Cuba. Barack Obama ha detto di essere «profondamente preoccupato» per i recenti casi di violazione dei diritti umani sull’isola. Il presidente americano ha citato la morte in carcere del dissidente Orlando Zapata Tamayo, deceduto il 24 febbraio scorso dopo 85 giorni di sciopero della fame, e «l’intensificarsi dei maltrattamenti» contro gli oppositori del regime. Obama ha quindi chiesto il rilascio di tutti i prigionieri politici. Nella dichiarazione, Obama cita in particolare «la tragica morte di Orlando Zapata Tamayo» oltre alla «repressione che ha colpito le Damas de Blanco», le dame bianche, madri dei prigionieri politici, che sono scese in piazza per chiedere la liberazione dei prigionieri. Il presidente degli Stati Uniti ha definito questi ed altri eventi repressivi «profondamente turbanti».

Il presidente ha chiesto la fine della repressione oltre alla liberazione «immediata e senza condizioni» di tutti i prigionieri politici oltre al rispetto dei diritti basilari del popolo cubano. Obama ha ribadito infine la volontà di nuovi rapporti con Cuba, ma si dice impegnato ad appoggiare «il semplice desiderio del popolo cubano di determinare liberamente il proprio futuro» in libertà.

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