Cuba nega il visto alla Aguero. E lei torna a Pechino

Il drammma di Tai Aguero si arricchisce di un nuovo triste capitolo. L’altro ieri la pallavolista cubana, naturalizzata italiana due anni fa, aveva lasciato il ritiro azzurro a Pechino per far ritorno a Cuba, in visita alla madre gravemente malata. Partita di tutta fretta da Pechino, era volata fino a Francoforte, quindi si era spostata a Bonn, in attesa di poter ripartire alla volta di Cuba. Ieri Tai ha atteso ore il visto per poter rientrare nel suo Paese natale. Invano. Le autorità cubane sono state irremovibili. Non si sono fatti convincere, né intenerire: inutili le pressioni del governo italiano, quelle del Coni, quella della federazione italiana. La Aguero non può rientrare in patria. È considerata ancora una traditrice.

La Aguero è stata infatti la prima ad aprire una via (quella della fuga in Italia) che poi hanno seguito molti altri, per questo non può esistere il perdono, neppure davanti a una tragedia umana. Da qui la decisione della nazionale azzurra di far rientro a Pechino e di riaggregarsi alle compagne che hanno esordito nella notte contro la Russia.

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