Addio a Giampaolo Rugarli, narratore schivo e surreale

È morto a Olevano Romano Giampaolo Rugarli, autore di origini partenopee (era nato a Napoli nel 1932), una delle voci più miti e riflessive della nostra letteratura. Scrittore prolifico con più di una ventina di titoli all'attivo aveva vinto il Premio Chiara nel 1992 con i racconti Il punto di vista del mostro (Mondadori) e il Premio Mondello nel 2006 col romanzo I giardini incantati (Marsilio). Era stato anche finalista al Premio Strega nel 1991 con Andromeda e la notte (Rizzoli). La sua narrativa traeva forza dallo scegliere un punto di vista atipico proprio come nei racconti de Il punto di vista del mostro dove affrontava con penna leggera anche temi molto duri: esibizionismo, incesto, ninfomania, magia nera, il sadismo più scellerato... Tutto raccontato dal punto di vista dei “cattivi”.

Il suo esordio letterario fu tardivo, a 55 anni, e seguito a una vita dedicata a molto più economiche faccende. Laureato in giurisprudenza, lavorò alla Cariplo dal 1955, venendo trasferito a Roma dove divenne direttore della sede romana dell'istituto. Rientrato a Milano, diventò capo della Esattoria civica dove si trovò a vivere duri scontri con altri dirigenti (vicende che fanno capolino nell'introduzione del suo Diario di un uomo a disagio apparso da Mondadori nel 1990). In seguito fu nominato capo dell'Ufficio studi della Cariplo. Poi fondò con l'editore Laterza, e diresse, la Rivista milanese di Economia , con i contributi di molti importanti intellettuali. Alla fine del 1985 lasciò il lavoro in banca e cominciò a dedicarsi unicamente alla attività di scrittore.

Tra gli altri titoli di Rugarli, sempre caratterizzati da una certo surrealismo, vanno ricordati La troga (Adelphi) - in cui il personaggio del commissario Pantieri è un chiaro omaggio al commissario

Ingravallo di gaddiana memoria - e l'ultimo Il Battello smarrito (Marsilio), dedicato al tema della pazzia. A marzo 2015 Marsilio (da anni il suo editore di riferimento) darà alle stampe anche l'inedito Manuale di solitudine .

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