Anderson e il lato grottesco del sogno yankee«Il trionfo dell'uovo»: 15 short stories inedite

William Faulkner disse addirittura: «È stato il padre di tutti i miei libri». E in effetti Sherwood Anderson (1876-1941) è considerato un maestro della narrativa, non solo americana. Ora in Italia arriva il suo Il trionfo dell'uovo (Piano B, pagg. 192, euro 14), un'opera finora inedita da noi, composta da quindici short stories, che rappresenta idealmente il proseguimento di Winesburg, Ohio, il capolavoro dello scrittore statunitense (di cui Hart Crane ebbe a dire: «L'America dovrebbe leggere questo libro inginocchiata»). Il filo conduttore dei quindici racconti contenuti ne Il trionfo dell'uovo va ricercato nella categoria del grottesco. Il grottesco porta in sé i connotati della deformità e della caricatura, le conseguenze di una violenza subìta, che vengono qui però accompagnate dal sentimento della pietà, della compassione e dalla volontà di un riscatto. Il sogno americano, qui in verità ancora ai suoi esordi, già si infrange lungo le strade polverose, i sentieri, i desolati binari delle ferrovie di questi paesini del Mid-West americano, per ricomporre con tutti i suoi frammenti una caleidoscopica e impressionistica galleria del grottesco.

I protagonisti delle storie sono perennemente in attesa di un'epifania o di una rivelazione, ma spesso e volentieri la rivelazione non è altro che la consapevolezza dell'impossibilità di giungere a una qualsiasi liberazione.

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