Cultura e Spettacoli

Al Castel dell'Ovo le opere allucinatorie di X-Max

Si apre a Napoli la bella mostra personale dell'artista neopop che rappresentail mondo parallelo del proprio immaginario

Al Castel dell'Ovo le opere allucinatorie di X-Max

Una mostra bella e inedita quella che si inaugura a Napoli la prossima settimana nella suggestiva cornice di Castel dell'Ovo. La Galleria Sale delle Terrazze del maniero ospiteranno le immagini visionarie di X-Max, artista napoletano che rappresenta, cone tecnica mista, il suo universo allucinatorio. Scatti di vedute metropolitane, personaggi dello star system o semplicemente anonime comparse della quotidianità si trasfigurano in uno scenario psichedelico e paradossale come il frutto di visioni psicotiche. Visioni che appartengono all'immaginario dello stesso artista che in gioventù ha sofferto di un disturbo della personalità. Oggi questo bagaglio psichico fa parte della cifra creativa di X-Max che approda con una trentina di opere a tecnica mista di vario formato nel prestigioso spazio espositivo napoletano all'indomani di una mostra personale nelle Gallerie di Artepassante a Milano. Il titolo della mostra «Chemivcal Vagaries» ha dunque una doppia connessione con i contenuti delle opere che rappresentano la continua sovrapposizione tra due mondi paralleli: quello reale e «oggettivo» e quello immaginario popolato di figure aliene, un mondo fantasmagorico e quasi disneyano. Sotto il profilo estetico-critico, agli occhi dello spettatore si presenta uno stilema neopop e al contempo metafisico.

Scrive la storica Aurora Vasinton: «Attraverso i fantasmini di Chemica Vagaries, cioè capricci della chimica, che sono poi innati nella natura del sistema solare, e nascono da stelle pianeti e satelliti, abbiamo la possibilità attraverso le nostre scelte e cause messe in interazione esse, di accedere ad una tipologia e l'altra, filtrati da cultura, stato sociale oppure semplici attitudini chimica, creiamo una fauna di generi che poi trovano riscontro nei più comuni giudizi logici, ma raffigurate dall'artista con qualcosa oltre il reale, disegnato col pennino grafico su immagini vere».

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