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Cosa ti invento per i (non) lettori

Libri-quotidiano a solo un euro, da usare e tenere anche il giorno dopo. Libri-moleskine da taschino, da portare ovunque. Libretti che si sfogliano con il pollice, da leggere in ogni momento. In un Paese come l'Italia in cui si legge pochissimo, e dove il libro è un oggetto che incute timore, cosa di meglio di un non-libro? E allora, ecco che gli editori si inventano forme più rassicuranti, comode, economiche, easy, di libro. Le edizioni Clichy da qualche mese pubblicano grandi classici della letteratura (da Il naso di Gogol' a Una stanza tutta per sé della Woolf) nel formato «Ro-Ro-Ro» («Rowohlt-Rotations-Roman», cioè «romanzo Rowohlt stampato in rotativa») inventato negli anni '50 da Ernst Rowohlt in una Germania a corto di carta. Ed ecco quindi la collana di «tascabili» in formato 31,5 x 45 stampato in rotativa su carta di giornale con al posto delle colonne di notizie racconti e romanzi di Dostoevskij, Melville e Pirandello... Guanda invece ha da poco lanciato una collana («Le bussole») di volumetti a copertina rigida, e disegnate da Guido Scarabottolo, in cui si recuperano alcuni autori-evergreen della casa editrice: da Nick Hornby a Fred Uhlman, da Luis Sepúlveda a Catherine Dunne.

E Mondadori, infine, si è appena inventata i «Flipback»: libricini che si leggono in verticale, si sfogliano con una sola mano, dal basso verso l'alto, occupano 1/6 dello spazio di un'edizione tradizionale. Fra le prime uscite: Il Codice da Vinci, Polvere di Patricia Cornwell, La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano. Servirà tutto ciò?

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