Con il cuore tutto è possibile anche attraversare l’Oceano

Con il cuore tutto è possibile anche attraversare l’Oceano

È partita il 23 febbraio dalla spiaggia di Dakar, Sarah Hébert, già quattro volte campionessa francese di windsurf, la prima donna a tentare la traversata dell’Atlantico su una tavola vela. E se non bastasse, la giovane campionessa ha anche un impianto defibrillatore e la sua impresa vuole proprio dimostrare che «con il cuore tutto è possibile». Anche navigare l’Oceano Atlanticvo per otto ore al giorno, percorrendo 4mila km dal Senegal alla Guadalupa.
Ma questo non è l’unico aspetto straordinario dell’impresa. Sarah Hébert, 26 anni, nativa della Nuova Caledonia, quattro anni fa ha avuto gravi problemi cardiaci. Le viene diagnosticata una alterazione del ritmo cardiaco. I medici le suggeriscono l’impianto di un defibrillatore per continuare  a vivere «al 100 per cento». È una scelta che le impone - come lei stessa conferma - un grande «sforzo mentale» per accettare l’impianto a 22 anni, ma è una scelta che le consente di riprendere la vita  quotidiana, di affrontare nuovamente le competizioni agonistiche e di conquistare, a soli due mesi dall’impianto, il titolo europeo.
Da allora, affiancata dall’équipe Boston Scientific, responsabile dell’impianto defibrillatore con il quale ha imparato a convivere, la campionessa francese è diventata una straordinaria «testimone di vita» e vuole dimostrare - anche con questa impresa - che appunto «con il cuore tutto è possibile», anche e soprattutto per ridare fiducia e speranza a coloro che soffrono di problemi cardiaci.
L’insufficienza cardiaca è dovuta a un indebolimento del cuore, che non pompa con l’efficacia con cui dovrebbe e il sangue non circola bene. Si stima che oltre 20 milioni di persone (quasi 14 in Europa ma potrebbero diventare 30 entro il 2020) soffrano di insufficienza cardiaca. In Italia, si verificano oltre 170mila nuovi casi ogni anno. I trattamenti possono essere di tipo farmacologico (diuretici, Ace inibitori, betabloccanti, inotropi, antiaritmici), ma se i sintomi permangono, il medico può decidere d’impiantare un dispositivo speciale per l‘insufficienza cardiaca, come un Defibrillatore Cardioverter Impiantabile (Icd). Un piccolo dispositivo che viene inserito chirurgicamente all’interno dell’organismo (sottopelle, all’altezza della spalla) e che è in grado di identificare e interrompere l’accelerazione del battito cardiaco che viene monitorato costantemente: se il defibrillatore percepisce che il ritmo cardiaco è anormale e molto accelerato invia al muscolo cardiaco energia sotto forma di una piccola ma potente scarica elettrica che ha l’effetto di ripristinare il ritmo normale. L’Icd prolunga significativamente la vita dei pazienti.

Il paziente sottoposto a un impianto viene seguito con un follow-up specifico e può riprendere, nella stragrande maggioranza dei casi, la propria vita, sottoponendosi a controlli periodici (ogni 3-6 mesi) che consentono di verificare il corretto funzionamento del dispositivo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica