La curiosità La carica dei sei candidati sindaci stranieri

In tutta Italia erano sei i candidati sindaci naturalizzati italiani o di origine straniera. Nessuno è stato eletto ma i risultati in qualche caso sono andati al di là delle aspettative e sono stati superiori a quelli dei «grillini». Nel Cremonese, in piena Pianura padana, si è fermata al 28,7% dei voti la corsa di Farida Mechahwar, 34enne nata a Lodi da genitori egiziani e consigliere comunale uscente. A Campagnola Cremasca, poco meno di 700 abitanti, la carica di sindaco è andata a Rocco Guerini, candidato di «Insieme per Campagnola», col 48,1% dei consensi. Verdetto negativo a Palazzo Pignano, sempre nel Cremonese, per Taimur Dessuki, 50enne egiziano di nascita: 602 voti, pari al 28,43 per cento. Sempre in Lombardia, ma a Luvinate, 1.300 abitanti nel Varesotto, è in corsa Stefano El Fenne, nato nel 1964 in Marocco, mentre a Finale Emilia, centro modenese di quasi 16 mila abitanti, era in lizza Malak Mohamad Kamel 55enne, di origine libanese. Candidato per una lista civica ha conquistato il 4,4% superando il candidato di Beppe Grillo. Il più giovane degli stranieri candidati sindaci era il lituano Dmitrij Gabriellovic Palagi, nato a Vilnjus nel dicembre 1988, quando la Repubblica baltica faceva ancora parte dell’ex Urss.

Era in corsa a Figline Valdarno (Firenze) per Rifondazione comunista e ha preso il 4% dei voti. L’unico esempio del Sud era Maria Filomena Campos, 42enne nata nell’Angola ancora colonia portoghese, in lizza a Taurisano, Comune salentino di 12.680 abitanti che ha eletto un sindaco di centrosinistra.

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