Decreto interpretativo applicabile nel Lazio

«Questa mattina (ieri, ndr), rappresentato e difeso dagli avvocati professore Aristide Police e Paola Di Vincenzo, ho depositato presso il Tribunale di Roma un intervento ad adiuvandum nel ricorso promosso dal consigliere regionale Fabio Desideri, che verrà discusso nella seduta del Consiglio di Stato prevista nella giornata di domani (oggi,ndr)». A dare l’annuncio è il consigliere regionale uscente del Pdl Massimiliano Maselli, il quale ha motivato l’adesione all’appello proposto da Fabio Desideri sul presupposto della contestata disapplicazione del decreto legge n. 29/2010, come effettuata dal Tar con l’ordinanza impugnata.
«Il Tar, infatti - fanno notare gli avvocati di Maselli - ha provveduto a una vera e propria disapplicazione della normativa in oggetto in violazione della più basilare separazione dei poteri legislativo e giudiziario. Su un altro fronte, si contesta la erronea interpretazione che il Tar ha fatto della legge regionale n.2 del 2005 che, lungi dal disciplinare in maniera autonoma e compiuta la materia elettorale, ha invece sostanzialmente fatto rinvio alla legge nazionale di riferimento n. 108 del 1968 e n. 43 del 1995.
Intesi, in questi termini, i giusti rapporti tra legge nazionale e normativa regionale, il decreto legge non ha invaso una materia riservata alla potestà legislativa esclusiva della Regione che, anzi, quando è stata esercitata, ha fatto un sostanziale rinvio alla legge nazionale di cui il decreto legge si limita a offrire un interpretazione autentica.

Infine, l’appello non manca di contestare «il mancato accertamento delle condizioni di fatto e degli eventi, come si sono svolti nella giornata del 27 febbraio scorso, e che hanno di fatto impedito ai delegati del Pdl di presentare la lista».

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