Decreto-tesoretto ennesima fiducia a Camera e Senato

Roma. Sul decreto-tesoretto da 4,1 miliardi (+ 1,5 per il 2008), approvato ieri dalla commissione Bilancio della Camera, il governo si appresta a chiedere oggi il voto di fiducia. Il provvedimento contiene gli aumenti per le pensioni più basse, il riscatto della laurea e la totalizzazione dei contributi; ma è stato poi farcito con l’estensione del cuneo fiscale a banche e assicurazioni, le nuove norme sugli studi di settore, gli stanziamenti per Fs e Anas e così via, diventando un vero e proprio decreto omnibus. La fiducia è obbligata, in quanto il decreto dev’essere approvato anche in Senato prima della pausa estiva. Dunque, è certo il voto di fiducia anche a Palazzo Madama, voto non privo di rischi vista l’esiguità della maggioranza. La fiducia a Montecitorio è prevista per domani.

Forza Italia, con Giorgio Jannone, protesta contro questa procedura, ricordando che le principali istituzioni economiche italiane ed europee hanno chiesto al governo italiano di destinare il «tesoretto» al risanamento del bilancio e non alla spesa corrente.

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