Il design come espressione della cultura del made in Italy

Il design italiano come espressione della cultura made in Italy. Un settore, quello dell’arredamento italiano, che si promuove accostato a quant’altro costituisce il meglio del Paese, come l’arte e il cibo, per esempio. È con queste convinzioni che Cosmit e FederlegnoArredo, con il contributo dell’Istituto nazionale per il commercio estero (Ice) e il ministero dello Sviluppo economico, hanno organizzato una serie di iniziative a New York, definita la «Capitale mondiale della creatività», così come Milano si può fregiare del titolo di «Capitale mondiale del design». Eventi che sono andati in scena dalla fine di novembre alla prima decade di gennaio e che avevano l’obiettivo, oltre che di promuovere il sistema arredo italiano negli Usa, anche quello di lanciare «I Saloni Milano», come era intitolato il progetto. Le manifestazioni internazionali che Cosmit organizza nei padiglioni fieristici di Rho dal 12 al 17 aprile. L’importante investimento di Cosmit si è concretizzato in diverse iniziative efficaci e raffinate. Come l’«Italian design street walking», un percorso di 20 show-room di aziende tricolori presenti nella Grande Mela, con degustazioni finali di prodotti tipici della cucina italiana - dai salumi al parmigiano, dal vino al pandoro e al panettone - in modo informale: all’italiana. Un progetto caratterizzato da un’immagine coordinata curata dallo Studio Cerri & Associati e promosso con una guida dettagliata in tutti i punti strategici per il business delle aziende in città. O «Perchange to Dream», un’installazione curata dall’artista e regista Robert Wilson presso il Center 548 sulla 22a strada, costituita da video ritratti in cui Roberto Bolle, étoile del Teatro alla Scala e primo ballerino dell’American Ballet Theatre, New York, si muove in paesaggi stilizzati costituiti da oggetti scelti nella produzione di cinquant’anni di interior design italiano.
L’evento più suggestivo è stato l’allestimento, dal 3 dicembre al 6 gennaio, dell’«Ultima cena», di Leonardo, interpretata da Peter Greenaway, cui il regista ha voluto affiancare anche un rilettura de «Le Nozze di Cana», di Paolo Veronese. Oltre 6.000 i visitatori che hanno preso parte alle rappresentazioni, svoltesi al Park Avenue Armory, una struttura storica destinata a manifestazioni espositive di alto profilo. Alle manifestazioni più mediatiche hanno fatto da corollario incontri e dibattiti, il più importante dei quali è stato forse «Italian Design Beyond the 20th Century», organizzato in collaborazione con l’Istituto italiano di cultura presso l’Italian cultural institute di New York.

In questo modo Cosmit ha fatto gustare e testare in anteprima all’esigente mercato americano il suo modo di proporre il tema del design italiano. Senza dimenticarsi dell’importanza di omaggiare la ripresa della domanda di arredamento made in Italy da parte del mercato Usa (che vale 553 milioni) e di incoraggiarla.

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