Investire nelle aziende italiane del biotech può essere un affare, soprattutto se sono quotate e in overperformance costante negli ultimi tre anni. È il caso di DiaSorin, quotata dal luglio 2007 alla Borsa di Milano, che sviluppa, produce e commercializza kit di immunoreagenti destinati alla diagnostica clinica, cioè quel settore di prodotti utilizzati su campione prelevato dal paziente che vengono quindi adoperati nei laboratori di analisi e allinterno delle strutture ospedaliere sia in laboratori di tutto il mondo.
A dieci anni dalloperazione di management buyout guidato dalla famiglia Denegri e dallamministratore delegato Carlo Rosa, DiaSorin ha registrato una costante crescita in termini di fatturato passando dai 90 milioni del 2000 ai 120 del 2003 fino ai 400 milioni di euro stimati per il 2010. Anche la redditività ha seguito la stessa strada con un Mol cresciuto dal 20% del 2003 al 40% del 2010. La crescita ha inevitabilmente portato anche a un ribaltamento nella distribuzione dei ricavi: lItalia valeva il 30% del fatturato, oggi il 18%; gli Stati Uniti dAmerica sono passati dal 15 al 35%. Un rally supportato dalla Borsa dove il titolo è continuato a salire.
Tutto questo grazie a una sua strategia vincente, quella cioè di sviluppare, produrre e commercializzare i propri kit su macchine fornite dalla stessa DiaSorin e installaate presso ospedali e centri di analisi, sia attraverso una propria rete di vendita diretta sia attraverso distributori.
Diasorin è inoltre leader mondiale per i test della vitamina D, che a oggi rappresenta il 30% del fatturato complessivo della società. In questo campo - sottolinea Carlo Rosa amministratore delegato di DiaSorin - lItalia può vantare un primato importante. La nostra leadership nel settore Biotech non è solo legata alla capacità di sviluppare nuove piattaforme tecnologiche per la diagnosi, ma anche di attingere a un sistema di conoscenza e trasferimento di ricerca premiante. In sette anni il gruppo ha investito oltre 100 milioni di euro per incrementare il proprio contenuto tecnologico. Uno dei settori nei quali vogliamo ulteriormente espanderci è quello dei test sui livelli di vitamina D. Basti pensare che si effettuano ogni anno nel mondo solo 70 milioni di test, mentre per il tumore alla prostata (PSA) se ne effettuano oltre 120 milioni lanno. Inoltre, nel 2012 avvieremo la commercializzazione dei nuovi test per la diagnostica molecolare. Ci sono quindi le condizioni per una nostra ulteriore crescita».
Il settore della diagnostica a livello mondiale - di cui DiaSorin è leccellenza italiana - ha un valore di 30 miliardi di euro, di cui il 75% è detenuto dalle prime società presenti. Ma la crescita e avvenuta anche per linee esterne ed acquisizioni. Del resto il business consente al gruppo una forte generazione di cassa (70 milioni lanno circa) per muoversi con determinazione sul mercato. Otre due anni fa cè stata l'acquisizione dellirlandese Biotrin, leader mondiale nei test per parvovirus presso la cui sede, a Dublino, sono state concentrate le attività di ricerca nellambito della diagnostica molecolare. Lo scorso anno, inoltre, DiaSorin ha rilevato la linea di prodotti Murex (prodotti banche sangue per test HIV-HCV) della americana Abbott (che resta uno dei grandi rivali accanto a La Roche e Siemens), una linea di prodotti basati sulla tecnologia Elisa per la diagnosi di infezioni come quelle da Hiv, con 66,7 milioni di dollari di vendite nel 2009. Lobiettivo è intercettare entro 5 anni il 15% di un mercato, che vale circa 1 miliardo di euro. Altra tappa fondamentale nel percorso di crescita è la nuova piattaforma Liaison XL, lanciata in Europa nel dicembre 2010, e recentemente approvata per la commercializzazione negli Usa.
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