(...) di voler applicare laliquota massima dellImu proprio per mantenere i servizi erogati da Comune, non è a conoscenza di cosa a Tursi appunto, i suoi colleghi di coalizione hanno deciso di fare in materia di poveri e fasce deboli. La storia è questa. «Da un anno le graduatorie per i nuovi poveri del Comune di Genova sono off limits - spiega il consigliere regionale della Lista Biasotti, Lorenzo Pellerano -. Con una delibera di febbraio 2011, la giunta ha deciso di non prendere in carico nuove situazioni di disagio, ma di erogare contributi economici solo alle persone già inserite nelle graduatorie dei soggetti in difficoltà». E questo nonostante la Comunità di SantEgidio avesse fotografato una situazione allarmante sulla povertà diffusa tra le famiglie con richieste daiuto triplicate nel giro di un trienno. Ma tantè, la delibera di Tursi parla chiaro e segna uno spartiacque nettissimo: chi era povero fino a febbraio 2011, è salvo e riceve gli aiuti, chi lo diventa da marzo in poi, non ha alcuna chanche.
«È una contraddizione massima per una giunta di centrosinistra - continua Pellerano -. Doria dice di voler portare al massimo lImu per garantire i servizi attuali. Ma quali sono, se quelli sociali sono già stati tagliati? Se allora mette le tasse per mantenere la macchina comunale, allora...». E non dicano che la colpa è dei tagli e del governo Monti, perché si sa che i Comuni hanno sempre un margine di manovra su queste cose. Anche perché - ragiona ancora il biasottiano - «i capitoli di spesa per le campagne di affissione pubblicitaria e di propaganda sul Puc e su slogan del tipo Se è pubblico, è tuo, non è che siano stati azzerati». Non solo, alla votazione della delibera hanno preso parte tutti i partiti pro Doria: Pd, Idv e Sel. Quindi? «Questa sarebbe la politica di una maggioranza di sinistra indirizzata alle fasce deboli? Se il Comune decide di risparmiare sul sostegno ai poveri a cosa serve aumentare le tasse? - incalza Pellerano che è pronto a presentare uninterrogazione allassessore regionale alle politiche sociali, Lorenza Rambaudi per chiedere se ci sono le condizioni per sbloccare la situazione di emergenza del Comune -. Forse per perpetuare gli errori del passato o solo per pagare gli stipendi ai dipendenti comunali?».
Ed è bene che il messaggio arrivi anche alla gente di centrosinistra, a chi è convinto che con Doria si possa aprire un nuovo capitolo e che la sua candidatura sia un segno di rinnovamento. «Non si può pensare di star cambiando - conclude il consigliere -.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.