«Dossier» e l’Italia che lavora tra fare impresa e meritocrazia

Protagonisti di un’azione congiunta, per la costruzione di un nuovo modello economico basato sulla conoscenza, sulla promozione del merito e su livelli alti di occupazione come presupposto di coesione economica e sociale. Ma anche scopritori di nuovi mercati e nuova intraprendenza per battere la crisi e sviluppare modelli virtuosi di nuova economia. La prossima edizione speciale di Dossier, a giorni in edicola con il Giornale, il periodico di Golfarelli Editore dedicato all’Italia che lavora, che crea e che fa impresa, sottolinea proprio quell’intraprendenza che si sta manifestando nei diversi settori industriali per dare certezze e lavoro.
«Fotografiamo a 360 gradi le realtà imprenditoriali più eccellenti del Paese - afferma l’editrice Maria Elena Golfarelli -; nuovi modelli che sfidano un mondo economico sorretto dal valore della “quantità”, contrapponendogli un modus operandi, tipicamente italiano, fondato sulla qualità. Il mondo è sempre più senza frontiere, il mercato è ovunque e noi diamo voce a chi, in Italia, accetta la sfida della globalizzazione con coraggio e intraprendenza».
Storie imprenditoriali di successo. Modelli da emulare che hanno avuto un impatto positivo, oltre che sulla vita personale degli imprenditori, anche su quelle dei lavoratori e della società intera. «Gli esempi aziendali, portati a testimonianza anche di meritocrazia - continua - hanno un impatto sociale che, non solo contribuisce a far girare l’economia e ad aumentare le eccellenze italiane, ma che testimonia quali siano le ricadute sull'occupazione e il territorio». Personaggi, quelli indicati in Dossier, che si distinguono per il culto del lavoro e per l’attenzione agli interessi della collettività.
Presenti sul nuovo numero, solo per fare alcuni nomi, Santo Versace, Giorgetto Giugiaro, Ferruccio Ferragamo, Maurizio Marinella, Giorgio Armani, Sergio Marchionne e Francesco Casoli. «Il nostro intendimento - continua l’editrice Golfarelli - è quello di dare al lettore la possibilità di conoscere, apprezzare e - perché no - emulare queste persone grazie ai loro racconti di vita d’impresa. Proprio in un momento storico come questo, in cui mancano figure forti di riferimento nella classe dirigente, Dossier le ha cercate tra i principali attori della nostra scena industriale».
Francesco Casoli, ad esempio, a capo del gruppo Helica, si rivolge gli altri attori dell’economia italiana, invitandoli a puntare al cambiamento. «Bisogna investire sui prodotti - dice Casoli - occorre, però, che tutti facciano un esame di coscienza. E per fare questo serve un elevato impegno di risorse. Forse, è venuto il momento, per le aziende italiane di ragionare sulle proprie dimensioni». Secondo Golfarelli, «il punto sollevato da Casoli è fondamentale. La nostra è un’economia sorretta da piccole imprese ma, molte di queste dovranno puntare sempre di più all’aggregazione e alle sinergie per affrontare con forza l’impatto che le grandi realtà straniere avranno sul nostro mercato».
Filo conduttore degli imprenditori «testimonial» è la convinzione che, solo sfruttando al meglio la creatività imprenditoriale degli italiani, si potrà passare da un capitalismo industriale a uno culturale.

«La sfida che vede coinvolti gli attori del mondo economico, istituzionale e finanziario - dice Benito Benedini, esempio dello spirito dei protagonisti di Dossier - è quella di essere protagonisti di un’azione congiunta per la costruzione di un nuovo modello economico basato sulla conoscenza, sulla promozione del merito e su livelli alti di occupazione come presupposto di coesione economica e sociale».

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