«Dossier» Lombardia La piazza internazionale del Sistema Italia

Sono gli imprenditori i primi artefici della ripresa. I "muscoli" di un sistema economico in cui a resistere sono solo i migliori. Questi i volti della nuova edizione di Dossier, in edicola nei prossimi giorni con Il Giornale. Al centro, la Lombardia, patria per eccellenza delle Pmi. «Spesso ci si limita a raccontare come questa regione sia la fonte più redditizia per il Pil nazionale - spiega l'editrice Maria Elena Golfarelli -. Con Dossier, però, vogliamo ribadire che il primo, vero, contributo degli imprenditori lombardi non è meramente economico, bensì culturale». Nel periodico emerge con forza il desiderio, da parte dei migliori imprenditori locali, di riaffermare quei principi e valori d’impresa che nei passati decenni hanno reso il Nord Italia un unicum sul mercato europeo. A ribadirlo con forza è anche Giuseppe Cerri, presidente di Log Service Europe, uno dei principali gruppi italiani nel mondo della logistica e dei trasporti, cui è dedicata la copertina. «Il mondo cambia in fretta e con esso le strategie di mercato - spiega Cerri -. Ma proprio nel momento di maggiore difficoltà a salvarci saranno i dettami che hanno reso l'Italia il Paese delle Pmi». Sempre secondo Cerri, «la strategia della new economy è finita. Ormai non ci si può ingrandire a vista d’occhio indebitandosi con le banche. Se si lasciano i soldi in azienda, in futuro questa si ritroverà forte anche dinanzi alle crisi. Gli imprenditori devono tornare a vivere in prima persona l’impresa». Lo sviluppo, per il patron di Log Service, è da individuare nell’internazionalizzazione. Obiettivo condiviso da buona parte degli attori economici lombardi. Circa la metà delle imprese a partecipazione estera presenti in Italia è infatti concentrata in Lombardia, dove ad animare l’economia locale, generando un fatturato di 207 miliardi di euro, ci sono 2.477 multinazionali. A confermarlo su Dossier è Alberto Barcella, presidente di Confindustria Lombardia: «Consideriamo assolutamente necessario creare le condizioni affinché le multinazionali identifichino la Lombardia e l'Italia come mercati strategici. Occorre soprattutto far conoscere le eccellenze imprenditoriali di cui disponiamo. La leva più importante per il marketing territoriale dovrebbe diventare quella fiscale, da parte dello Stato». Dello stesso parere è anche Bernhard Scholz, presidente della Compagnia delle Opere, che afferma che «riduzione delle tasse e l’alleggerimento della burocrazia sono i punti su cui insistere per rilanciare le Pmi». Ampio anche l’intervento di Roberto Formigoni, presidente della Regione, che su Dossier ribadisce come non si possa più fare a meno di un vero federalismo. «Occorre una reale autonomia differenziata che valorizzi chi è più in grado di correre. Solo così si può far girare più rapidamente l'economia e attrarre maggiori investimenti, specie dall'estero». Formigoni ne approfitta, poi, per analizzare il nuovo volto dell’economia lombarda. «Negli ultimi decenni lo sviluppo è stato alimentato dai settori del terziario avanzato, moda, design, finanza, editoria, dove da sempre assistiamo a una vivacità e a una creatività tipicamente milanese e lombarda. Un altro settore fondamentale è stato quello della ricerca avanzata, sanitaria e delle biotecnologie.

E occorre citare, inoltre, il nostro distretto tecnologico, che si sta rivelando ampiamente competitivo a livello europeo». Tutti comparti su cui la Lombardia scommette per trainare, ancora una volta, la crescita del Sistema Paese.

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