Luigi Ferraris. Ore 20.45. Genoa-Bologna. Gara già ricca di storia. Basta ricordare le cinque finali del 1924. Quelle della possibile stella. Oppure che i felsinei furono la squadra di Scoglio dopo la prima parentesi sotto la Lanterna. Oggi se ne aggiunge un'altra. Sarà infatti ricordata per la prima di Davide Ballardini alla guida del grifone. Cosa c'è di strano? Nulla, se non che per oltre 180 partite tra campionato e coppe sulla panchina c'è stato Giampiero Gasperini. Per la sua prima conferenza pre-gara si presenta con la lista dei giocatori. «Non ho ancora parlato con tutti i ragazzi. Lo faremo stasera dopo l'allenamento quando saremo insieme per preparare la sfida al Bologna».
Archiviata la parentesi Lazio, «non avevo una rosa adeguata per gli impegni che dovevamo affrontare», Ballardini non sembra aver paura dell'esordio a Marassi, ma soprattutto di dover sostituire il Gasperson entrato nei cuori dei tifosi. «Certo che dopo quattro anni sarà difficile, però è anche un motivo d'orgoglio perché significa che la società ha lavorato sulla continuità dei programmi». I tifosi? «Lavoreremo assieme come è sempre stato. La squadra darà il massimo così come loro». Di fronte ci sarà il Bologna. «Compagine che conosco molto bene perché ho visto tutte le partite che ha giocato al Dall'Ara. Sono ben organizzati con alcune eccellenze in attacco come Marco Di Vaio. A centrocampo ed in difesa hanno elementi forti ed esperti».
Ma come sarà il nuovo Genoa targato Ballardini? «Deve giocare come sempre. Con la solita intensità e la qualità che abbiamo. Per vedere la mia impronta ci vorranno due settimane ed il recupero degli assenti». Pochi i dubbi sulla formazione. «Purtroppo recuperiamo solo Milanetto». Il primo pensiero del nuovo mister è stato quello di contattare il medico per sapere degli infortunati. «Palacio e Kharja rientreranno dopo Cagliari, mentre Jankovic andrà a giocare qualche match con la primavera quando sarà pronto. Palladino è vicino al rientro».
In attesa del recupero del centrocampista marocchino che fungerà da trequartista nel 4-3-1-2, contro il Bologna si giocherà con il 4-4-2. Eduardo in porta, difesa composta da Rafinha a destra e Criscito a sinistra con Dainelli e Ranocchia centrali. A centrocampo Veloso e Milanetto con Rossi e Mesto sugli esterni. In attacco affianco a Toni, dovrebbe esserci Rudolf. Qualche chance pure per Destro.
Obiettivi? «È presto. Il campionato è equilibrato. Noi dovremo giocare bene».
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