E il bunker Italia fa arrabbiare gli emigrati

Tifosi a distanza, difficoltà per i giornalisti. «Questione di sicurezza, però qualche autografo l’abbiamo firmato»

Marcello Di Dio

nostro inviato a Duisburg

«Nasconderci? Ma non scherziamo...». Marcello Lippi prova a bloccare sul nascere il primo caso di questo mondiale azzurro: la contestazione di alcuni tifosi per il mancato contatto con i giocatori al loro arrivo a Duisburg. E qualche mugugno dei ragazzi accorsi inutilmente al campo di Meidrich, dove ieri mattina la nazionale ha sostenuto il primo allenamento. Visibile a chi deve lavorare intorno alla nazionale solo per venti minuti, giusto il minimo consentito dalle norme Fifa.
Ma ora come ora, l’obiettivo di non fallire la prima partita del mondiale sembra prioritario. Quasi settemila i biglietti venduti in Italia, quelli tedeschi sono finiti tutti in tasca ad emigrati del nostro paese. «La data del 12 giugno (l’esordio con il Ghana) si avvicina, dobbiamo restare concentrati», avverte il capodelegazione Abete.
E prioritario era l’incontro già programmato mercoledì sera con la commissione Fifa sulle nuove regole. Un incontro che avrebbe reso impossibile un primo contatto con i sostenitori italiani all’arrivo al Landhaus Milser. «Siamo arrivati in albergo attorno alle 19.45 – è il racconto di Abete -. Ad aspettarci c’era già l’arbitro olandese Van der Ende e la cena era pronta. Alcuni ragazzi non hanno fatto a tempo neanche a cambiarsi e dopo un rapido pasto sono venuti all’incontro. Alle 21 è uscito Riva a parlare con i tifosi rimasti e poi anche Inzaghi si è fermato un po’».
Il giorno dopo si fa a gara a ricostruire quanto accaduto mercoledì. «All’aeroporto siamo stati prelevati da otto macchine e altrettante moto della polizia che ci hanno detto di seguirli – ha sottolineato Lippi -. Concluso poi l’incontro con la commissione Fifa, tutti i giocatori sono scesi di loro iniziativa a firmare autografi ai nostri tifosi che non mi sembravano arrabbiati, anzi... E domani (oggi, ndr) i nostri tifosi (24.000 i biglietti distribuiti gratuitamente dal comune di Duisburg) ci potranno seguire in una partitella. Se questo significa nascondersi...». Sta di fatto che le sedute resteranno blindate per il pubblico («ci sono problemi di sicurezza per permettere l’accesso ai tifosi», riferisce l’ufficio stampa della Figc). «Di ct ne ho vissuti sei e tutti hanno sempre reclamato il diritto alla privacy», la difesa di Gigi Riva che ha comunque assicurato che «cercheremo di trovare un sistema per far vedere di più i nostri giocatori». Qualche imbarazzo in più fra i giocatori. Gilardino parla di malinteso, capitan Cannavaro getta una ciambella di salvataggio. «Per l’Italia i tifosi sono fondamentali, specie quelli all’estero. Io non ho alcun problema ad allenarmi di fronte alla gente, ma ci sono delle regole Fifa.

E un programma in cui il mister ha previsto delle prove. Ci è dispiaciuto per i tifosi che ci aspettavano fuori dal ritiro, avevamo anche un pullman con i vetri scuri. Ma dopo, quando c’era ancora il sole, siamo tutti usciti a firmare gli autografi».

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