E la Casa Bianca ordina il taglio degli stipendi dei Supermanager

New York La «cura» Obama fa tirare la cinghia ai top manager. Così i 25 big della sette società americane che hanno più beneficiato di aiuti pubblici vedranno ridursi drasticamente i loro compensi. L’amministrazione pubblica è pronta a dimezzare anche stipendi e bonus dei 175 dipendenti più pagati, mentre la riduzione dei salari arriverà anche al 90%.
A imporre la scure - riporta la stampa locale - sarà Kenneth Feinberg, lo «zar dei compensi», che chiederà alcune modifiche alla corporate governance, tra cui la divisione tra le cariche di presidente e amministratore delegato e la creazione di un comitato per i rischi. Feinberg renderà note le proprie conclusioni in settimana, prima della scadenza prevista il 30 ottobre. Le sette aziende interessate dai tagli sono: Bank Of America, Citigroup, Aig, General Motors, Chrysler, Gmac e Chrysler Financial. Le maggiori restrizioni però riguarderanno Aig, che ha ricevuto aiuti pubblici per 180 miliardi di dollari e che da tempo è sommersa dalle critiche per i maxi-bonus accordati ai manager della divisione finanziaria, quella da più parti ritenuta responsabile del quasi collasso del colosso assicurativo. Nessun manager della divisione riceverà un compenso superiore ai 200mila dollari. I vertici della società dovranno impegnarsi a rivedere al ribasso i 198 milioni di dollari di bonus promessi alla divisione per il marzo 2010. In tutte le società supervisionate da Feinberg, inoltre, la concessione di benefit (jet privati, limousine e iscrizioni a club) superiore al valore di 25mila dollari dovrà essere autorizzata dal governo.
Le trattative hanno già prodotto risultati apprezzabili: Citigroup cederà la divisione Phibro guidata da Andrew Hall, trader con un bonus da 100 milioni di dollari. L’amministratore delegato uscente di Bank of America, Kenneth Lewis, rinuncerà al proprio salario per l’ultimo anno di lavoro.

In un contesto in cui, secondo il Wall Street Journal, le 23 maggiori istituzioni finanziarie americane potrebbero arrivare a sborsare nel 2009 compensi ai propri dipendenti per 140 miliardi di dollari: una cifra record che rimanda ai livelli pre-crisi, ben lontani dalla stagione dell’austerity avviata col nuovo corso di Barack Obama.

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