A seguito dell'entrata in vigore del decreto ministeriale numero 267, relativa alle tariffe del Servizio Tecnico Centrale che prevede il versamento di una somma minima pari a 1.600 euro per l'emissione degli attestati di qualificazione e denuncia attività da parte delle aziende operanti nel comparto edile, FederlegnoArredo si è immediatamente attivata presso i canali istituzionali al fine di trovare una possibile soluzione in grado di venire incontro alle aziende del settore, già alle prese - com'è noto - con una lunga e pesante situazione congiunturale.
Grazie a un continuo confronto tra Federazione e Istituzioni e agli interventi diretti degli onorevoli Francesco Sisto (Popolo delle Libertà) e Francesco Boccia (Partito democratico), infatti, nel recente provvedimento di conversione in legge del decreto «del fare» è stato previsto un apposito articolo al fine di prorogare al 30 giugno 2014 il pagamento delle tariffe sopra menzionate. Tale proroga coinvolge tutti gli attestati emessi prima del 20 aprile 2013.
Attraverso tale importante azione di sensibilizzazione, FederlegnoArredo si è ritagliato un ruolo da protagonista nel supportare le imprese associate, stimando un risparmio complessivo di circa 3 milioni di euro. Senza contare che lo stesso provvedimento agisce anche su altri settori (a esempio acciaio, calcestruzzo e laterizio).
Soddisfatti Claudio Giust, presidente Assolegno, e Roberto Snaidero, presidente FederlegnoArredo, i quali commentano a una voce sola.
«Considerata la gravissima crisi economica del comparto edile - dicono - riteniamo fondamentale stringere ancor più la collaborazione con il Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore del Lavori Pubblici affinché non ci si limiti a un pur importante slittamento dei tempi di pagamento, ma si arrivi quanto prima a definire un accordo quadro tra lo stesso Consiglio Superiore del Lavori Pubblici e FederlegnoArredo con l'obiettivo di arrivare a un effettivo snellimento dei processi autorizzativi e a un conseguente risparmio per le aziende del settore».
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