E al Mart si può gustare la «caffeina d’Europa»

La mostra che il Mart dedica al centenario del Futurismo, curata da Ester Coen, è l’appuntamento italiano più atteso delle celebrazioni del centenario. Propone, attraverso le tre esposizioni, una rilettura inedita del Futurismo, in un articolato intreccio di nuove visioni, tecniche e linguaggi rivoluzionari che, quasi in assenza di confini geografici, ha percorso i primi due decenni del secolo passato.
Un progetto che prende appunto l’avvio con la mostra che s’inaugura domani al Mart, che poi a giugno proseguirà al Museo Correr di Venezia con il titolo «Astrazioni», mentre a settembre concluderà il tour a Palazzo Reale a Milano con «Simultaneità».
In questa prima tappa, volendo superare l’angusto limite del 1912 posto dalla mostra molto francese sul Futurismo tenuta a Parigi, si vedrà il dialogare del Futurismo con le altre avanguardie, soprattutto con l’espressionismo e il cubo-futurismo russo. Attraverso diversi luoghi geografici che hanno vissuto da vicino l’esperienza e la poetica del futurismo e della sua vitalità artistica, largamente diffusa dal veloce azionismo dei manifesti (Parigi, Berlino, Mosca, Roma cui si può aggiungere New York), si ripercorre la sorprendente storia di questo movimento.
Nella mostra si possono vedere importanti influenze linguistiche, contaminazioni e connessioni tra futurismo, cubismo ed espressionismo. Chagall è rappresentato con una straordinaria tela di transizione (dal Centre Pompidou) che mette in luce i rapporti stilistici con Boccioni. Nella stessa sezione sono messe in relazione le esperienze spiritualistiche di Kandinskij con le teorie degli «stati d’animo» dello stesso Boccioni. Poi Severini, importantissima figura di collegamento con Francia, Germania e Stati Uniti, pittore molto amato da Franz Marc, è presente con una bellissima serie di dipinti intorno al tema della danza. Il frazionamento del colore attraverso la luce o l’esperienza di materiali e di tecniche diverse è messo in risalto da rare opere di Schwitters, Ernst, Feininger, artisti che subirono l’influenza di questo nuovo stile dinamico.
Il percorso arriva quindi a Mosca, dove sono indagate le profonde ragioni intellettuali del viaggio di Marinetti in Russia nel 1914, l’irrefrenabile capacità della «caffeina d’Europa» di scoprire, e contemporaneamente inventare, altri territori di esplorazione o di scambio. A illustrare questo fermento di idee, le straordinarie composizioni degli artisti russi di quel periodo: dall’universo arcaico orientale di Kandinskij alla purezza della visione di Malevic alla dirompente energia delle costruzioni della Goncarova, della Ekster, della Rozanova o i «raggismi» di Larionov.

Di questo viaggio di Marinetti, il Mart pubblica, in coincidenza con la mostra, il primo inedito resoconto visto dagli occhi di uno storico dell’arte russo, il moscovita Vladimir Lapšin (scomparso recentemente) che diviene il filo conduttore per analizzare i rapporti con scrittori, poeti e pittori cubo-futuristi russi.
LA MOSTRA
«Illuminazioni - Avanguardie a confronto. Italia, Germania, Russia». Rovereto, Mart, corso Bettini 43. Dal 17 gennaio al 7 giugno. Catalogo Electa. Info: 800 397760.

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