E tutto per colpa del suo amico Matthias Arnet, il primo assistente, che non gli ha segnalato la posizione irregolare di Suarez nell’azione conclusasi con la concessione di un rigore all’Uruguay contro il Sud Africa. Proprio il Sud Africa, padrone di casa. Impietosa la moviola: c’era il fallo da rigore, ma un attimo prima c’era anche quel maledetto fuorigioco. A causa di questo errore, l’arbitro svizzero Busacca rischia di perdere la possibilità di dirigere la finalissima del Mondiale. Era il favorito fino all’altra sera. Adesso non lo è più. Da rivedere le quote dei bookmaker inglesi che lo davano in pole position davanti all’uruguaiano Larrionda e al belga De Bleeckere. In difficoltà, per la cronaca, anche il messicano Archundia che ha permesso ai paraguaiani di picchiare il nostro De Rossi in più di una occasione.
Direte. Ma lui, Busacca, non ha sbagliato, a metterlo in difficoltà è stato il suo collaboratore. Peccato che ai Mondiali la commissione arbitrale giudichi l’operato della terna nel suo complesso. E la valutazione non deve essere stata positiva se la Fifa ha comunicato ieri pomeriggio che il ct sudafricano, Parreira, non sarà punito per le sue pesanti dichiarazioni contro l’arbitro. In pillole: «Siamo tutti molto delusi e arrabbiati. Busacca è stato il peggiore direttore di gara visto finora al Mondiale». Dalla prossima designazione il fischietto elvetico non dovrà sbagliare nulla, e con lui i suoi assistenti, se vorrà aggiungere questa perla al suo palmares, impreziosito dalla finale di Champions League 2009 e dagli ottimi voti riportati al Mondiale 2006 come all’Europeo 2008. Potrebbe essere la sua ultima possibilità visto che ha compiuto 41 anni lo scorso febbraio.
E pensare che Busacca – nato vicino a Bellinzona nel Canton Ticino da genitori siciliani, di Grammichele, una cittadina di 15mila abitanti in provincia di Catania – è stato eletto dall’Iffhs, il discusso istituto di studio e statistica del calcio, miglior fischietto del 2009. In carriera solo un infortunio, di natura comportamentale.
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