Reduce da un'annata intensa, con risultati che hanno lasciato ampio spazio a interpretazioni, magari non ottimistiche, ma senza dubbio positive, il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani (nel tondo) si fa portatore di un messaggio di speranza per l'economia. I dati del 2012 di Veronafiere non destano, infatti, alcun dubbio: «Abbiamo chiuso un anno in cui abbiamo lavorato tanto e con fatica. Quadrare gli eventi è stato particolarmente impegnativo; però siamo soddisfatti dal punto di vista sostanziale prima ancora che numerico. Per i settori con i quali lavoriamo, abbiamo saputo interpretare l'assoluta necessità d'intercettare la domanda internazionale. Abbiamo lavorato molto in questa direzione e in particolare sull'incoming dall'estero e credo che il risultato sia stato positivo anche dal punto di vista economico. Abbiamo chiuso con il 12,9% di Ebitda margin su quasi 80 milioni di fatturato». Tante energie sono state impiegate per contrastare la precarietà economica di casa. «Un esempio è il settore agroalimentare, in particolare il vino, che ha registrato un calo non banale sul mercato domestico, ma ha saputo intercettare positivamente la domanda internazionale - spiega Mantovani -. Con le manifestazioni enogastronomiche come Vinitaly, Agrifood e Sol, l'outlook è positivo, pur con tutte le prudenze del caso. Il settore industriale soffre un po' di più, almeno quelli che noi gestiamo. Guardando soprattutto a Marmomacc, certamente qualche tensione la si intravede. Sarà un comparto sul quale porre particolare attenzione perché si tratta di un settore molto importante per la nostra economia, sia per quella nazionale sia per quella distrettuale del bacino veronese».
La volontà d'uscire dal tunnel è testimoniata anche dalle nuove proposte: «Lanciamo, in ottobre, una nuova manifestazione, Smart Energy Expo, pensando di fare una cosa positiva per il Sistema Paese, perché mettiamo un ulteriore tassello nel panorama dell'energetico che sposa perfettamente la politica di casa su questo tema: il know-how che riguarda il settore dell'efficienza energetica e dell'uso combinato delle fonti possibili».
Un progetto ampio, ma anche una scommessa per il futuro. «Consolideremo, anche grazie all'aumento del fondo di dotazione -prosegue Mantovani- le manifestazioni che organizziamo a Verona sotto il profilo internazionale, favorendo lo sviluppo di relazioni tra gli eventi veronesi e il mercato internazionale, anche sfruttando strumenti nuovi come i buyers club permanenti tutto l'anno, permettendo alla domanda di connettersi meglio con l'offerta.
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