Essere antisemiti significa «anche essere anticristiani». Sono forti e inequivocabili le parole che nel primo pomeriggio Benedetto XVI pronuncia incontrando in nunziatura apostolica una rappresentanza della comunità ebraica di Francia. «Per sua stessa natura la Chiesa cattolica si sente impegnata a rispettare lAlleanza conclusa dal Dio di Abramo, dIsacco e di Giacobbe. Essa pure infatti si situa nellAlleanza eterna dellOnnipotente, i cui disegni sono senza pentimento, e rispetta i figli della Promessa, i figli dellAlleanza, come suoi amati fratelli nella fede. Essa ripete con forza, attraverso la mia voce continua Benedetto XVI le parole del grande Papa Pio XI, mio venerato predecessore: «Spiritualmente, noi siamo semiti».
La Chiesa, aggiunge Ratzinger, «perciò si oppone ad ogni forma di antisemitismo, di cui non vè alcuna giustificazione teologica accettabile. Il teologo Henri de Lubac, in unora «di tenebre», come diceva Pio XII, comprese che essere antisemiti significava anche essere anticristiani. Ancora una volta sento il dovere di rendere un commosso omaggio a coloro che sono morti ingiustamente e a coloro che si sono adoperati perché i nomi delle vittime restassero presenti nel ricordo. Dio non dimentica». Da sottolineare linserimento non causale del nome di Pio XII, che definì gli anni del terrore bellico incombente unora «di tenebre», figura sulla quale per decenni si sono addensate polemiche per i suoi presunti «silenzi».
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